Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, ha rilasciato una dichiarazione alle commissioni Esteri di Camera e Senato riguardante i dettagli del trattamento di Ilaria Salis, attualmente detenuta in Ungheria
di Carlo Longo
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha discusso le circostanze della detenzione in Ungheria dell’italiana Ilaria Salis, che recentemente è stata fotografata in un’aula con mani e piedi legati e un guinzaglio. La 39enne militante antifascista è accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest l’11 febbraio 2023.
Tajani ha espresso la sua preoccupazione per la condizione di Salis, sostenendo che “sulla dignità di Ilaria Salis, come di ogni persona detenuta, non possiamo transigere”.
Per affrontare la questione, il Segretario Generale della Farnesina, l’Ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato l’incaricato d’affari della Repubblica di Ungheria per esprimere il forte messaggio di contrarietà alle condizioni di detenzione di Salis. La Farnesina ha dichiarato inaccettabili catene e tenute antisommossa, richiedendo inoltre un pieno accesso alle prove raccolte dall’accusa.
Ruolo Cruciale del Ministro della Giustizia
Tajani ha chiesto al proprio ambasciatore a Budapest di incontrare il ministro competente per discutere la situazione di Salis. Durante l’incontro, il funzionario italiano ha chiesto al ministro della Giustizia ungherese di valutare le condizioni di detenzione di Salis e di riferirgli a stretto giro.
Posizioni Politiche sul Caso Salis
Prima dell’incontro, Tajani era stato più cauto riguardo le possibili conseguenze politiche del caso Salis. Ha ricordato che il governo non decide il processo e che la magistratura è indipendente. Questo punto di vista è stato condiviso dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha espresso sia lui che le autorità italiane possono soltanto protestare sulle modalità di trattamento dei detenuti.
La risposta della Parte Ungherese
L’Ungheria ha risposto affermando che le accuse sulle condizioni di detenzione di Salis proposte dai media italiani ed ungheresi sono false e l’organizzazione carceraria respinge con forza queste affermazioni. Hanno inoltre criticato la stampa per riportare tali calunnie senza consultare la controparte. Le fonti diplomatiche ungheresi hanno invece scelto di non commentare l’accaduto, definendolo una questione delicata.
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