L’esercito italiano è pronto per un massiccio ammodernamento delle sue forze meccanizzate, con piani pronti per rafforzare il parco dei carri armati e dei veicoli da combattimento. Il progetto, che richiederà un notevole investimento economico e industriale, si svolgerà nel corso dei prossimi tredici anni e contribuirà a modernizzare le capacità militari dell’Italia nel contesto delle richieste della NATO
di Carlo Longo
L’esercito italiano è avviato verso una significativo incremento delle proprie forze meccanizzate. Dopo anni dalla fine della Guerra Fredda, registriamo un ritorno massiccio di carri armati da battaglia e numerosi veicoli da combattimento, segno di una trasformazione radicale negli equipaggiamenti e nell’organizzazione dell’Esercito. Una manovra ambiziosa che implica una spesa totale prevista di 24,5 miliardi di euro, finanziati per un terzo dal governo Meloni.
La rigenerazione delle brigate corazzate, confermata nel Documento di Programmazione Pluriennale del Ministro Guido Crosetto lo scorso novembre, intende rispondere alle richieste della Nato di mantenere a disposizione dell’Italia tre brigate corazzate. In risposta alla situazione ucraina, il governo italiano ha avviato un processo di modernizzazione dei carri armati Ariete, includendo l’aggiornamento del motore e delle strumentazioni. Il documento della Difesa prevede di acquistare il Leopard 2A8 tedesco, attualmente l’unico tank europeo in produzione.
Il riarmo della forza armata italiana riguarda anche la sostituzione dei vecchi veicoli cingolati Dardo con un veicolo innovativo, previsto in mille esemplari, che costituirà il principale elemento di forza del nostro esercito nel prossimo futuro.
L’Italia si prepara a un significativo ritorno industriale. L’unica azienda italiana che produceva cingolati corazzati, la Oto Melara di La Spezia, parte del gruppo Leonardo, si prepara a collaborare con la Iveco Defence Vehicles per gestire l’importante investimento previsto dal Ministero della Difesa. Oltre alla produzione dei carri armati Leopard, l’Italia ha l’ambizione di diventare attore principale nella produzione dei nuovi veicoli cingolati.
Sul mercato europeo, il più moderno veicolo corazzato disponibile è il Lynx di Rheinmetall, un veicolo che potrebbe costituire la base per il nuovo carro armato italiano. L’industria nazionale, in particolare Leonardo e Iveco Defence Vehicles, è pronta a giocare un ruolo chiave nel processo di rinnovamento dell’arsenale italiano.
Tuttavia, lo scenario potrebbe evolvere rapidamente, dato l’importante volume di finanziamenti a disposizione e l’alto livello di competenze tecniche richiesto. La posta in gioco è alta: la decisione su questi contratti rappresenta una scelta strategica per il futuro dell’Italia e potrebbe incidere profondamente sul panorama industriale del Paese.
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