Un nuovo pacchetto antiriciclaggio approvato dall’Unione Europea sta per portare cambiamenti sostanziali su diverse aree, tra cui le transazioni di criptovalute, il mercato del lusso e il calcio professionistico. Il piano mette in atto misure volte a combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo
di Carlo Longo
L’Unione Europea ha annunciato un pacchetto di normative antiriciclaggio che mira a chiudere le lacune legislative e a rafforzare la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. L’accordo provvisorio, raggiunto il 18 gennaio tra Consiglio e Parlamento, prevede provvedimenti riguardanti le operazioni con criptovalute, il settore del lusso e del calcio professionistico.
Il pacchetto legislativo consentirà di standardizzare le norme antiriciclaggio in tutti gli Stati membri, arginando le prassi illegali che consentono il riciclaggio di denaro e creano danni all’economia e al mercato europeo.
Le istituzioni finanziarie, le banche, le agenzie immobiliari, i servizi di gestione patrimoniale, i casinò e i commercianti sono i soggetti obbligati a monitorare le attività sospette come parte di questo sforzo.
Il pacchetto estende tale obbligo anche ai fornitori di servizi di cripto-asset, che dovranno eseguire controlli di due diligence sui loro clienti per transazioni superiore ai mille euro.
Il settore del lusso subirà un cambiamento radicale, visto che i commercianti di beni di lusso, compresi gioiellieri, rivenditori di auto, aerei e yacht di lusso e commercianti di beni culturali, saranno inclusi tra i soggetti obbligati a precauzioni antiriciclaggio.
Per il calcio professionistico, il nuovo regolamento porterà maggiore vigilanza sul sistema di plusvalenze e compensazioni, riconosciuto come un potenziale rischio.
Infine, si avrà una limitazione sui pagamenti in contanti, con una soglia di 10mila euro, anche se gli Stati membri possono imporre un limite inferiore. Previsto il controllo anche sulle transazioni occasionali in contanti sarà comunque obbligatorio tra i 3mila e i 10mila euro, con l’identificazione del disponente.
L’attenzione si concentrerà anche sulla titolarità effettiva, per identificare chi controlla e beneficia dell’entità legale, anche se il titolo o la proprietà sono intestati a nome di un altro. Le entità straniere che possiedono beni immobili dovranno registrare la titolarità effettiva retroattivamente fino al 1° gennaio 2014.
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