Nel coorso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri presso Palazzo Chigi, sono stati affrontati diversi argomenti, tra cui la ratifica del protocollo di collaborazione in materia migratoria tra l’Italia e l’Albania e il progetto di legge quadro sulla ricostruzione dopo calamità nonchè la mancata proroga del mercato tutelato per le bollette
di Corinna Pindaro
L’accordo bilaterale tra l’Italia e l’Albania ha ricevuto il via libera. I due centri per l’accoglienza dei migranti che verranno costruiti in Albania ospiteranno solamente le persone trasportate dagli organi di autorità italiane al di fuori dei territori marittimi italiani o di altri stati membri dell’Unione Europea, inclusi quelli che hanno partecipato a operazioni di soccorso. Questo è quanto si può dedurre dal disegno di legge per la ratifica dell’accordo sancito tra Italia e Albania il 6 novembre scorso, per rafforzare la cooperazione sulla questione migratoria.
Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha affermato ai giornalisti durante l’inaugurazione del centro operativo europeo 112 a Catanzaro che non ci sono presunti problemi legati alla convenzione sulla migrazione che l’Italia ha stabilito con l’Albania. “È un’innovazione che vede il nostro Paese come protagonista. Questo accordo completamente in linea con la legge internazionale e quella europea,” ha dichiarato. Piantedosi ha inoltre aggiunto che l’accordo potrebbe fornire un modello per formulare soluzioni efficaci in merito all’accoglienza dei migranti.
Lo stesso Cdm ha deciso di non prorogare il servizio di maggior tutela per l’energia elettrica e il gas naturale. La scelta è stata presentata come un passo importante verso un mercato energetico completamente liberalizzato. Il governo ha delineato misure per facilitare la transizione delle famiglie, proteggere i consumatori “vulnerabili” e monitorare i progressi compiuti.
Questa iniziativa si allinea con gli impegni assunti nell’ambito del terzo pacchetto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e mira a garantire una progressiva ed informata transizione verso un mercato energetico libero. Gli utenti più fragili, che rappresentano circa quattro milioni e mezzo di famiglie italiane, continueranno a beneficiare di tariffe regolate anche dopo la liberalizzazione del mercato.
Le famiglie che attualmente godono del servizio di tutela, ma che non rientrano nella categoria di “vulnerabili”, sono circa quattro milioni e mezzo. Essi godranno del massimo livello di informazione e di condizioni favorevoli nel loro passaggio al mercato libero dell’energia, che attualmente conta più di 21 milioni di famiglie.
Attualmente, ci sono circa 10 milioni di utenti che usufruiscono del servizio a tariffe controllate dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (ARERA). Tuttavia, tale servizio terminerà a partire dal prossimo gennaio per il gas e da aprile per l’elettricità. La transizione sarà graduale e le famiglie che non vorranno scegliere un’offerta sul mercato libero continueranno a ricevere i servizi dal loro fornitore attuale.
La decisione di far cessare il servizio di maggior tutela può creare apprensione tra gli utenti, data la complessità del mercato libero dell’energia, che conta oltre 600 operatori con tariffe mediamente superiori a quelle regolate dall’ARERA. Rivolgendosi a questa preoccupazione, il governo ha ribadito l’importanza di garantire la massima informazione e protezione per i consumatori durante questa transizione fondamentale.
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