Oggetto del contenzioso è il costante trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti. Alla società sono stati concessi 5 mesi per interrompere il trasferimento
di Corinna Pindaro
Meta, l’impresa che controlla le reti sociali Facebook e Instagram ma anche quelle di messaggistica WhatsApp e Messanger, è finita nel mirino dell’ente regolatore della privacy dell’Unione Europea e gli è stata inflitta una multa record di 1,2 miliardi di euro. Oggetto del contenzioso è la gestione delle informazioni degli utenti e alla società sono stati concessi 5 mesi per interrompere il trasferimento dei dati negli Stati Uniti.
La lunga battaglia su come e dove Facebook archivi i suoi dati è iniziata 10 anni fa. L’attivista austriaco Max Schrems aveva intentato una causa legale avente ad oggetto il rischio di intrusione nei dati personali da parte degli Usa dopo le rivelazioni di Edward Snowden, noto per aver svelato al pubblico dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e di quello britannico.
La multa, che ha superato il record di quella precedente di 746 milioni di euro comminata ad Amazon per violazione della privacy dall’Ue dal Lussemburgo, riguarda appunto il costante trasferimento dei dati personali di Meta agli Usa e l’oscuro utilizzo che da ciò possa derivarne.
La società ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la sentenza e ha definito la multa “ingiustificata e non necessaria”. “Non vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno. Non si tratta delle pratiche sulla privacy di un’azienda esiste un conflitto di leggi tra le regole del governo degli Stati Uniti sull’accesso ai dati e il diritto alla privacy europeo, che i responsabili politici dovrebbero risolvere in estate. Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla capacità di trasferire dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per operare e fornire servizi quotidiani. La nostra priorità è garantire che i nostri utenti, inserzionisti, clienti e partner possano continuare a utilizzare Facebook mantenendo i propri dati al sicuro. Intendiamo impugnare sia la sostanza della decisione che le richieste, inclusa la multa”, si legge in un post ufficiale a firma congiunta di Nick Clegg, President Global Affairs di Meta e Jennifer Newstead, Chief Legal Officer di Meta.
In ogni caso i funzionari hanno fatto sapere che il nuovo quadro per la protezione dei dati, conforme alla normativa europea e secondo quanto concordato dall’Ue e dal governo Usa nel 2022, sarà presentato entro luglio.
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