Il G7 è stata occasione per discutere di guerra in Ucraina, nuove sanzioni alla Russia, clima e Pandemia, ma anche per rivolgere un invito all’Iran affinchè smetta di sostenere Mosca ed esprimere preoccupazione per le rivendicazioni cinesi su Taipei
di Carlo Longo
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è arrivato a Hiroshima dove è in corso la riunione dei leader del G7. In programma un bilaterale con il presidente francese, Emmanuel Macron, ma anche con il Presidente Usa, Joe Biden.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo incontro con il presidente ucraino Zelensky “ha sottolineato il suo forte sostegno alla preparazione di un nuovo pacchetto economico macro-finanziario pluriennale per il periodo successivo al 2023, che testimonierebbe l’impegno a lungo termine dell’Ue nella lotta dell’Ucraina contro la guerra illegale della Russia. Anche il sostegno militare si sta intensificando con la consegna di munizioni e la creazione di una coalizione per i jet da combattimento”.
I leader del G7 hanno rimarcato in più occasioni la loro condanna all’aggressione della Russia all’Ucraina e la volontà di intraprendere nuove azioni coordinate contro Mosca. Adesso, però, hanno direttamente invitato anche l’Iran a “smettere di sostenere la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”. Con questo monito i leader mondiali hanno espressamente chiesto anche a Teheran “di cessare di trasferire Uav -tipologia di droni- armati, che sono stati usati per attaccare le infrastrutture critiche dell’Ucraina e uccidere i civili ucraini”. Il G7 ha espresso “grave preoccupazione per le continue attività destabilizzanti dell’Iran, tra cui il trasferimento di missili, veicoli aerei senza pilota e tecnologie ad attori statali e non statali in violazione delle risoluzioni 2231e 2216 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
G7 seriamente preoccupato per la situazione a Taiwan
I lavori del G7 sono stati occasione per discutere di guerra in Ucraina, di pandemia, di clima ma anche della questione delle rivendicazioni cinesi su Taiwan. Nella nota congiunta firmata dal G7 si legge che “non esiste una base legale per le estese rivendicazioni marittime di Pechino nel mar Cinese meridionale e noi ci opponiamo alle attività di militarizzazione della Cina nella regione”. Al contempo i leader si sono detti “uniti” e “pronti” a costruire relazioni costruttive e stabili con la Cina, riconoscendo l’importanza di impegnarsi con franchezza e di esprimere “le nostre preoccupazioni direttamente”. L’obiettivo è “agire” nel nostro interesse nazionale, pur osservando come sia “necessario cooperare con la Cina, dato il suo ruolo nella comunità internazionale e le dimensioni della sua economia, sulle sfide globali e sulle aree di interesse comune”.
Da un lato il G7 è “seriamente preoccupato” per la situazione nei mari Cinese orientale e meridionale, esprimendo “con forza opposizione a ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con forza o coercizione”, dall’altro ha assicurato che “non vi sono cambiamenti di base tra i membri del G7 su Taiwan, inclusa la dichiarazione sulla politica della ‘Unica Cina’.
La Cina, però, prima ancora il G7 divulgasse la sua dichiarazione finale aveva fatto sapere che “la risoluzione della questione di Taiwan è di competenza cinese” e ha esortato il G7 a “smettere di interferire grossolanamente negli affari interni degli altri Paesi” e a “interrompere la pratica di formare piccoli circoli per il confronto in blocco”.
Lula ha firmato una dichiarazione per la sicurezza alimentare
Intanto il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha firmato al G7 una dichiarazione congiunta con proposte per garantire la sicurezza alimentare nel mondo: lo rende noto Agencia Brasil, secondo cui il documento è stato firmato dai capi di governo di altri 14 Paesi, tra cui l’Italia. La “Dichiarazione di azioni per la sicurezza alimentare resiliente” di Hiroshima mira a garantire politiche per sradicare la fame nel mondo, attraverso la fornitura di alimenti nutrienti, convenienti e sicuri e con processi agricoli resilienti, sostenibili e inclusivi, viene sottolineato nel testo.
Meloni ha lasciato in anticipo il G7
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha invece deciso di lasciare in anticipo i lavori a Hiroshima per recarsi in visita in Emilia-Romagna, regione devastata dall’ondata di maltempo anomala.