Il primo giorno dei Consiglio europeo si è concluso con l’approvazione di un documento che assicura pieno sostegno all’Ucraina, il riconoscimento del diritto di autodifesa e l’impegno a continuare a lavorare su un piano di pace in 10 punti. Al contempo l’Europa si è impegnata a rafforzare le sanzioni e fornire aiuti militari
di Corinna Pindaro
Si è concluso il primo giorno di Consiglio europeo. Protagonista della discussione è stata la guerra in Ucraina. “Il Consiglio europeo ribadisce la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, che “costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite”, si legge nelle conclusioni finali del vertice sottoscritte dagli Stati membri. Il Consiglio ribadisce il “fermo sostegno dell’Unione europea all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti e al suo diritto intrinseco di autodifesa contro l’aggressione russa” e “alla formula della pace del presidente Zelenski. L’Unione europea continuerà a lavorare con l’Ucraina sul piano di pace in 10 punti”, prosegue il documento.
Una richiesta immediata di ritiro da parte di Mosca è il punto successivo. “La Russia deve fermare la sua aggressione e ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari e delegati dall’intero territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale”, si legge ancora.
In concreto l’Ue si impegna a mantenere ed aumentare la pressione sulla Russia, attraverso ulteriori sanzioni e misure restrittive, oltre a continuare il lavoro sul price cap al petrolio russo. A tal proposito il Consiglio europeo invita le istituzioni Ue a predisporre e rafforzare gli strumenti di applicazione delle misure e intensificare un approccio coordinato tra i Paesi membri. L’Europa continuerà a fornire sostegno alla Moldavia e a sostenere il percorso del Paese di adesione all’Ue.
Dal punto di vista degli aiuti militari l’Unione Europea e gli Stati membri stanno aumentando gli sforzi per contribuire a soddisfare le pressanti esigenze di difesa dell’Ucraina. Tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa, il Consiglio Europeo accoglie con favore l’accordo raggiunto in sede di Consiglio per la consegna urgente all’Ucraina di munizioni terra-terra e di artiglieria e, se richiesto, di missili”.
Non meno importante, l’Europa si impegna affinchè in Ucraina “il diritto umanitario internazionale, compreso il trattamento dei prigionieri di guerra, venga rispettato. Il Consiglio europeo condanna con la massima fermezza la violenza sessuale e di genere. La Russia deve garantire immediatamente il ritorno sicuro degli ucraini trasferiti o deportati con la forza in Russia, in particolare dei bambini”.
“In tale contesto, il Consiglio europeo prende atto dei mandati d’arresto recentemente emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente della Russia e del suo commissario per i diritti dei minori, per il crimine di guerra di deportazione e trasferimento illegali di bambini ucraini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”, si legge ancora nelle conclusioni dei leader.
Il Consiglio europeo è proseguito con il dibattito su un altro fondamentale punto in agenda: l’immigrazione. In serata si è svolto, inoltre, il bilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.
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