Il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto di optare per l’approvazione della riforma delle pensioni attraverso un procedimento che consente di sorpassare il voto dell’Assemblea. Le proteste continuano
di Corinna Pindaro
In Francia il testo della riforma delle pensioni, che ha causato malcontenti e manifestazioni, non sarà votato dall’Assemblea nazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto di utilizzare l’articolo 49.3 della Costituzione per approvare la sua riforma alla Camera bassa del parlamento. Lo scrivono i media francesi.
Secondo l’iter descritto dalla Costituzione nelle prossime 24 ore le opposizioni avranno il diritto di presentare mozioni di censura. “Presenteremo una mozione di censura e speriamo che quanti si apprestavano a votare la riforma votino a favore della mozione”, ha fatto sapere ìcapogruppo alla Camera del Rassemblement National che ha aggiunto, “Ci si può interrogare sul funzionamento della democrazia in queste circostanze, cioè quando il testo non raccoglie una maggioranza perché viene respinto”. “Non dovrebbe mai vedere la luce”, ha proseguito Le Pen parlando della riforma. “E’ una constatazione di fallimento totale per Emmanuel Macron. E’ la sua riforma, l’unica sostenuta durante la campagna. Faremo in modo di censurare il governo”, ha concluso.
Al di là di quanto sottolineato dall’opposizione il dato certo è che Macron posto dinnanzi alla concreta possibilità di andare al voto, facendo votare la Camera bassa, l’Assemblea nazionale, sul suo progetto di punta o di ricorrere a questo famoso articolo, che consente l’adozione del progetto senza voto, salvo mozione di censura adottata contro il governo. All’Assemblea nazionale, l’esito del voto del resto rimaneva molto incerto.
Quando il consiglio dei ministri francese ha autorizzato il governo a ricorrere all’articolo 49 comma 3 per approvare la riforma delle pensioni e la seduta all’Assemblea Nazionale è iniziata, si è scatenata con una bordata di fischi e di proteste. I deputati della Nupes di Jean-Luc Melenchon hanno intonato l’inno nazionale, la Marsigliese.
Siano stati o no i “capricci di Macron”, come li ha definiti eader del partito socialista francese, Olivier Faure, le proteste dei francesi continuano e non vi è accenno di smettere. A Parigi si sono riuniti migliaia di manifestanti provenienti da tutte le parti della Francia per protestare contro la riforma delle pensioni che ilgoverno ha fatto passare evitando il voto e ponendo la questione di fiducia. ù
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