L’impegno di ridurre le emissioni di C02 entro il 2050 è ribadito ad ogni occasione di pubblico confronto, ma poi non seguono i fatti. Occorre mettere in atto una vera e propria rivoluzione energetica che metta le rinnovabili e la rete al centro delle proprie attività. La risposta di E-Distribuzione tra elettrificazione e Grid Futurability
di Carlo Longo
Net Zero: parole tante fatti pochi. L’emergenza ambientale è sotto gli occhi di tutti, Il cambiamento climatico è divenuto palpabile, siccità e desertificazione stanno piegando interi comparti produttivi. La classe politica, soprattutto in occasione dei summit internazionali, non fa altro che ribadire l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050, come indicato dalla Unione Europea, e arrivare così appunto al cosiddetto Net Zero. Se si esclude qualche rara eccezione, ad esempio E-Distribuzione del Gruppo Enel, per il resto ci troviamo in larga parte di fronte a fatti noti e a promesse disattese.
Il tema, infatti, non è la consapevolezza. Tutti sanno che per affrontare il cambiamento climatico, non solo è importante agire immediatamente, ma è necessario farlo mantendo in equilibrio il totale delle emissioni prodotte e quelle rimosse dall’ambiente. Per arrivare all’obiettivo di Net Zero occorre dunque produrre un’energia sostenibile, più intelligente e più flessibile, migliorando così la visibilità e la gestione del patrimonio energetico di chiunque lo utilizzi.
La politica deve fare la sua parte, ma anche i consumatori e le aziende devono saper fare la loro. Con l’obiettivo di Net Zero nel 2050 molte organizzazioni hanno già fissato i propri target di decarbonizzazione, ma sono soltanto le aziende come E-Distribuzione, cioè capaci di utilizzare le più recenti tecnologie energetiche, atte a ridurre le emissioni e a garantire un saldo neutro, che beneficeranno dei vantaggi di un approccio innovativo e sostenibile.
Senza contare che raggiungere modelli produttivi da Net Zero significa migliorare i consumi, il che dopo la crisi energetica scoppiata dopo l’invasione russa dell’Ucraina non è cosa da poco. Insomma, la sostenibilità è diventato un tema cruciale. Una di quelle battaglie che segnerà almeno la storia di questo secolo. Allora andiamo a vedere più da vicino quali sono gli obiettivi fissati a livello internazionale e quali le soluzioni possibili.
Gli accordi di Parigi
L’idea di perseguire le zero emissioni di CO2 entro il 2050 ha preso forma con gli Accordi di Parigi, siglati in occasione della Cop21 del 2015. Con questa intesa i governi hanno assunto l’onere di porre in essere tutte le azioni necessarie per scongiurare la catastrofe ambientale. In tal senso i Paesi firmatari, tra cui l’Ue e quindi l’Italia, si sono impegnati affinché siano messe in campo politiche finalizzate a mantenere l’aumento medio della temperatura al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali e puntare a limitare l’aumento a 1,5°C per fare in modo che le emissioni raggiungano il livello massimo per poi ottenere rapide riduzioni successive.
In occasione della Cop27 di Sharm El Sheikh del 2022 i 200 Paesi partecipanti sono stati chiamati, nuovamente, ad impegnarsi nel raggiungimento dei tanto ambiziosi quanto imprescindibili obiettivi. In primo luogo, quello di azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C. Tramite l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili il goal intermedio è quello di ridurre le emissioni globali di gas “serra” del 45% per il 2030. A tal fine, è stata ribadita la necessità che ogni Paese ponga in essere strategie integrate che conducano all’abbandono dei combustibili fossili, ed in particolare del carbone, accelerando l’elettrificazione e il ricorso a fonti rinnovabili. Inoltre, l’istituzione del “Loss and Damage Fund” fornirà assistenza finanziaria alle nazioni più esposte agli eventi meteorologici estremi conseguenza del cambiamento climatico.
La soluzione in concreto per raggiungere gli obiettivi
E veniamo ora alle possibili soluzioni. Almeno le primarie. Per raggiungere gli obiettivi fissati occorre innanzitutto comprendere l’importanza della rete, alla quale è necessario che sia demandato il compito di attuare una vera e propria rivoluzione in tema di transizione ecologica ed energetica. La rete di distribuzione è chiamata a rinnovarsi, ad accogliere nuove fonti energetiche ed abbandonare progressivamente il carbone. Le infrastrutture dovranno essere necessariamente più competitive, veloci, digitalizzate. In altre parole, è il connubio tra rete e tecnologia la strada per la quale passare per arrivare ad avere produzioni energetiche sostenibili e davvero carbon-neutral.
In questo contesto appare chiara anche l’importanza dell’elettrificazione. Per comprenderne la portata è utile leggere quanto dichiarato da Juan Ortiz, Responsabile Sviluppo Rete di E-Distribuzione, “Elettrificazione per noi vuol dire anche resilienza delle nostre reti, incremento della qualità del servizio che noi eroghiamo ai nostri clienti, poiché nel momento in cui c’è una crescita di consumi elettrificati e tutta la società diventerà ‘elettrificata’, qualsiasi possibile disservizio avrà un impatto sociale fortissimo”. Le parole di Ortiz ci fanno capire come questo sia, come lui stesso dice, un “momento particolarmente delicato, di transizione non solo climatica o energetica, ma anche di transizione per quanto riguarda il ruolo che noi come distributori abbiamo nella società”, continua il manager.
A questo proposito, e parlando di soluzioni, non si può non ricordare quanto fatto da E-Distribuzione, la più grande società in Italia nel settore della Distribuzione e Misura di energia elettrica, che ha già dimostrato di saper bene integrare la propria rete nel tessuto sociale ed economico nazionale in modo da poter dare il proprio contributo per raggiungere l’obiettivo Net Zero.
Grid Futurability e Open Power Grids
L’obiettivo Net Zero per E-Distribuzione “è il cuore della strategia aziendale”, che come se non bastasse viene portato avanti con la volontà ancora più ambiziosa di anticipare la riduzione delle emissioni di dieci anni, vale a dire al 2040.
Guardando più da vicino la linea di condotta di E-Distribuzione si scoprirà che per fare fronte a questa sfida l’azienda ha già messo in funzione la cosiddetta Grid Futurability, un percorso orientato alla concretezza mediante il quale E-Distribuzione arriverà a rinnovare e potenziare in chiave di sostenibilità le proprie reti. Attraverso Grid Futurability è infatti possibile delineare una roadmap per gli investimenti che si renderanno via via necessari per la transizione energetica. Il tutto, ovviamente, senza pregiudicare la qualità del servizio, promuovendo la collaborazione tra gli stakeholders, e tenuto conto della sempre crescente necessità di integrazione delle energie rinnovabili. Grid Futurability ha le sue prime applicazioni in Italia a Matera e a Genova, laddove ha preso forma un vero e proprio “gemello virtuale” della rete in grado di riprodurre digitalmente, attraverso modelli 3D, gli asset principali dell’infrastruttura, perfettamente accessibili da remoto.
Ma non solo, la lungimiranza della strategia di E-Distribuzione si rivela anche nella consapevolezza che debbano partecipare alla rivoluzione energetica tutti gli attori del mercato: fornitori, utility e partner tecnologici. Così ha preso forma Open Power Grids, la piattaforma ideata per condividere lo sviluppo delle reti e che vede attivamente coinvolti gli stakeholder ma anche Università e Istituti di ricerca. E-Distribuzione mette così a disposizione i risultati raggiunti in oltre 60 anni di attività e nelle 11 aziende di distribuzione, in Europa e America Latina.
Operando con queste modalità diviene certamente più semplice raggiungere standard comuni tra gli stakeholder ed anche mirare alla massimizzazione del valore, all’efficienza dei costi e delle prestazioni. Come è facile intuire, l’iniziativa è di enorme portata e ha risvolti pratici di innegabile valore.
A conti fatti, dunque, alla premessa che non si può restare inerti a guardare i cambiamenti climatici, mettendo a repentaglio la sopravvivenza del pianeta, e a fronte delle dichiarazioni di principio e degli impegni assunti a livello istituzionale devono poi seguire azioni concrete e coerenti con questi enunciati. In un mare magnum così complesso e già così compromesso da ritardi sempre più evidenti, la linea di comportamento tracciata da E-Distribuzione è identificabile come un modello, una di quelle “best practices” a cui tutti gli operatori possono uniformarsi. Insomma, in un mondo segnato dalle parole, identificare qualcuno che segue in modo efficace e verificato una strada che porta ad avere una transizione energetica realmente circolare, distribuita, inclusiva e in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi non è forse la soluzione di tutto ma è certamente la strada da seguire. E velocemente.
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