Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha ufficialmente appoggiato la candidatura alla leadership del Pd di Stefano Bonaccini, il presidente della Regione Emilia Romagna. Il sodalizio spacca ancora di più il partito, se da una parte c’è Bonaccini dall’altra si attende per il 4 dicembre l’ufficialità della candidatura di Elly Schlein
di Corinna Pindaro
Si è ufficialmente aperta la corsa alla leadership del Pd. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e candidato al ruolo di segretario dei dem è arrivato accanto al sindaco di Firenze, nel Teatro delle Sale del capoluogo toscano per annunciare ufficialmente il loro sodalizio.
E’ Nardella che apre la conferenza stampa indetta proprio per appoggiare Bonaccini. “Apro io questa conferenza stampa e lo faccio non senza una punta di emozione. Molti mi hanno chiesto perché non sei andato con una tua ipotesi di candidatura e io ho trovato dentro di me le ragioni della scelta di sostenere candidatura e di far confluire le mie idee, i progetti e tutta la rete di rapporti costruiti in queste settimane nel progetto con cui Bonaccini si candida a guidare il Pd”, ha esordito il primo cittadino di Firenze. Dal canto suo Bonaccini ha esposto chiaramente la sua idea: “Io non voglio essere il candidato di nessuna corrente. Il Pd oggi va smontato e rimontato, e noi dobbiamo avere la forza e il coraggio di mescolare e non farci chiamare più col cognome di qualcun altro”.
Nardella ha esposto i motivi principali che lo hanno spinto a supportare la candidatura di Bonaccini. “Il primo è la coerenza, i nostri destini personali vengono molto dopo idee, valori e la costruzione di un progetto collettivo. Oggi attraverso il sostegno pubblico, chiaro e convinto alla candidatura di Stefano, credo di mantenere fede a quello che ho cercato di dire e di praticare: i nostri destini vengono dopo il lavoro necessario sulla costruzione di un nuovo progetto”, ha spiegato il sindaco di Firenze che ha proseguito affermando che il secondo motivo “è quello di portare valore aggiunto e di tenere unito il fronte degli amministratori locali che ogni giorno si sacrificano con generosità e passione nel governo di piccole e grandi città, di province e regioni. La credibilità degli amministratori locali è un patrimonio prezioso che non possiamo disperdere e io spero con tale gesto di contribuire a tenerlo unito attorno a questo progetto”. Infine, Nardella ha espresso la volontà “di costruire una platea plurale e larga che sostenga la candidatura di Bonaccini, una platea inclusiva che vive la politica come grande occasione di confronto nel rispetto di chiunque. Settimane fa sembrava possibile il rischio di una polarizzazione, ma il primo elemento per evitare una frattura non ricomponibile del congresso è mettere al centro le idee”.
Il candidato alla leadership dei dem Bonaccini ha, invece, iniziato il suo intervento sostenendo la necessità che si apra “una nuova stagione, uno stile che metta in campo il rispetto tra di noi sapendo che dovremo far parte della stessa famiglia. Chiunque vinca questa sfida, io per primo darò una mano a chi prevarrà”. Bonaccini si è poi soffermato ad analizzare le sorti del Pd e ha «Non temo che finisca il Pd. Il Pd non finirà mai. Ho il timore che diventi un partito irrilevante nell’Italia e nella politica italiana. Che pesi poco, che sia sempre costretto al traino degli altri. Sappiamo che il traino del Pd non può fare da solo. Ne siamo certi. Ma credo non vada cambiato lo spirito che portò alla nascita del Pd”. Serve, però, aggiunge Bonaccini, un cambio di rotta. “Bisogna cambiare classe dirigente. Non ce l’ho con nessuno, abbiamo condiviso storie, ma serve una classe dirigente nuova che deve attingere a piene mani dal territorio”.
Il governatore emiliano ha, quindi, annunciato le prossime tappe che lo condurranno in un tour in giro per l’Italia: “sabato 10 dicembre partiremo da Bari. Vogliamo toccare almeno 100 città, non solo i capoluoghi ma anche Comuni medi e piccoli che rischiano di sentirsi dimenticati e abbandonati dalla politica dalla montagna alla località di mare che vogliono sentirsi rappresentarsi”.
Il sodalizio tra Bonaccini e Nardella mette in luce, se ancora vi fosse qualche dubbio, la spaccatura interna dei dem. Da un lato c’è Bonaccini, che può contare sull’appoggio degli ex renziani e altre personalità di spicco, dall’altro la candidata rivale potrebbe essere proprio la sua numero due: la vicepresidente dell’Emilia Romagna, Elly Schlein. L’ ufficializzazione della candidatura è attesa per il 4 dicembre e certamente potrà contare sull’appoggio di molti big del partito, dall’ex ministro Dario Franceschini a Nicola Zingaretti.
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