La Commissione europea attende le richieste di modifica del Pnrr, anche dall’Italia, entro il primo trimestre 2023. Fonti dell’esecutivo comunitario hanno fatto sapere che finora non è stata presentata alcune richiesta di revisione. Giorgia Meloni, intervenendo all’assemblea dell’Anci, ha ribadito la volontà di aggiornare il Pnrr
di Carlo Longo
La Commissione europea, attende nei prossimi mesi “diverse richieste di emendamenti dei Piani nazionali di ripresa e resilienza, anche dall’Italia”. Tali richieste dovrebbero pervenire entro il primo trimestre del 2023. Tuttavia secondo quanto si apprende da fonti dell’esecutivo comunitario , l’Italia non ha al momento presentato una richiesta di revisione del Pnrr e l’unica nazione che finora ha inoltrato una richiesta di revisione del Pnrr è stato solo il Lussemburgo.
La volontà di modificare il Pnrr per come disegnato dal governo Draghi è stata, però, più volte ribadita dalla premier Giorgia Meloni in campagna elettorale e, da ultimo nel suo intervento odierno in videocollegamento all’assemblea dell’Associazione nazionale comuni italiani(Anci), in corso a Bergamo.
“Dobbiamo verificare con l’Ue le misure più idonee ad aggiornare il Pnrr”, ha affermato Giorgia Meloni che ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “il Pnrr è un appuntamento che l’Italia non può eludere, una straordinaria opportunità per modernizzare l’Italia: perché le risorse non rimangano sulla carta sono importanti Comuni, Province e Regioni. Il Governo è pronto a fare tutto il possibile per consentire ai Comuni di svolgere il ruolo al meglio. Negli ultimi anni sono stati fondamentali per le opere pubbliche, senza più l’intermediazione delle Regioni: un’innovazione importante ma anche una sfida, e i Comuni hanno bisogno del sostegno dello Stato”.
La presidente del Consiglio ha, poi, sottolineato la necessità di snellire le procedure. “Oggi siamo nella fase in cui siamo chiamati ad affrontare concretamente l’avvio dei cantieri per questo ovviamente è necessario accelerare l’iter di approvazione dei progetti e rilascio dei pareri, è un tema enorme: siamo assolutamente aperti a ogni contributo utile. Nel passaggio tra assegnazione e utilizzazione delle risorse ovviamente come era inevitabile emergono tutti i problemi di sistema di regole rigide frammentate e complesse. Servono norme certe, semplici, stabili”, ha detto Giorgia Meloni.
In relazione in particolare ai comuni la premier ha ricordato che “il Pnrr assegna ai Comuni 40 miliardi di euro per la rigenerazione urbana. Il governo ha immediatamente riattivato a Palazzo Chigi la cabina regia su Pnrr. Nei primi incontri con le amministrazioni emersa la necessità di maggiore coordinamento, collaborazione più forte fra il governo, la filiera istituzionale e i corpi intermedi: serve lavoro di squadra, collaborazione strutturale per risolvere le criticità in tempo reale e arrivare all’obiettivo”. Giorgia Meloni ha, inoltre, sottolineato poi la necessità di “mettere i comuni in condizione di gestire alcuni servizi”, per esempio “sui fondi di coesione abbiamo avviato un monitoraggio: vanno inseriti in una programmazione più organica che dia alla nazione una visione strategica complessiva”.
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