di MarioTosetti
In occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto dare un chiaro messaggio: “lavorare non può significare porre a rischio la propria vita”. Pertanto ” la giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro -ha spiegato il Capo dello Stato- è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”.
Purtroppo sono allarmanti i numeri delle morti a causa di incidenti sul lavoro, sebbene si tenti di emanare normative per la sicurezza volte a prevenirle. Sono storie che “raccontano di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona”, ha continuato Mattarella.
“Lo sviluppo di nuove tecnologie ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”, ha osservato ancora il Capo dello Stato.
Il presidente della Repubblica ha concluso il suo discorso con un richiamo ai diritti fondamentali dell’essere umano che devono trovare piena realizzazione anche sul luogo di lavoro. “L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese. Con questi sentimenti esprimo il mio apprezzamento all’Anmil per l’impegno con cui assiste e sostiene i lavoratori e i loro familiari, e formulo gli auguri per la piena riuscita delle manifestazioni in programma sul territorio nazionale”, ha detto Sergio Mattarella.
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