Il presidente Vincenzo Boccia: “Offriamo il meglio dell’eccellenza formativa italiana e il meglio degli standard internazionali. E per i nostri studenti è fondamentale lo stretto legame con le esigenze reali delle imprese”
di Camilla Dacrema
Luiss si conferma al primo posto nella Classifica Censis delle migliori università italiane 2022 tra gli atenei non statali di medie dimensioni. L’Ateneo intitolato a Guido Carli è anche tra le prime 25 Università al mondo per gli Studi Politici e Internazionali secondo il QS World University Rankings. A dirlo, ancora una volta è la classifica sulle migliori Università italiane pubblicata dal Censis, il principale istituto di ricerca socioeconomica in Italia, che pone l’Ateneo intitolato a Guido Carli in testa alle eccellenze della formazione, con una votazione di 93,2 e un distacco di oltre tredici punti rispetto al secondo classificato. A premiare per il terzo anno consecutivo la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali sono stati: l’internazionalizzazione, le borse di studio, la comunicazione e i servizi digitali. Tre elementi sui quali la Luiss ha fortemente investito negli ultimi anni. Unica tra tutti gli Atenei non statali, la Luiss ottiene il punteggio massimo alla voce borse di studio.
Ma non solo. Luiss, tre mesi fa, è entrata tra le prime 25 Università al mondo nelle scienze sociali per il QS World University Ranking by Subjects 2022. In 5 anni, l’Ateneo ha scalato 200 posizioni con una grande crescita soprattutto nell’area Political Studies: il Dipartimento Luiss di Scienze Politiche, infatti, si è classificato ventiduesimo nel mondo, decimo in Europa e primo in Italia.
L’Ateneo si classifica per la prima volta nelle top 100 università mondiali anche per Business & Management Studies e Law. Gli elementi che continuano a spingere la Luiss nella sua scalata del QS World University Ranking by Subjects sono la reputazione internazionale dei propri ricercatori, la preparazione di laureate e laureati, sempre più apprezzati da employer nazionali ed internazionali e l’innovazione della didattica.
Sempre più competitiva nella comunità accademica globale, forte del processo di internazionalizzazione con 315 Università partner in 65 paesi e 58 accordi tra doppia laurea e partnership strutturate (LLM Educational Programs, Joint Degree, QTEM Masters Network, Exchange), con più del 50% dei corsi in lingua inglese e circa 40 nazionalità rappresentate all’interno del corpo docente, l’Ateneo ha registrato risultati eccellenti anche nel tasso di occupazione per i laureati a un anno dal titolo (oltre il 90%). Secondo l’ultima indagine JobPricing, inoltre, è tra le università con i migliori percorsi di carriera, sia per l’andamento dei compensi, con una crescita retributiva pari al 79% (+6% rispetto al 2020), sia per la quota di laureati che ricopre ruoli dirigenziali (pari al 10,7%).
Vincenzo Boccia, presidente dell’ateneo romano, “incassa” le ottime pagelle del Censis e del QS World University Ranking e alza l’asticella: “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti ma nella formazione d’eccellenza è importante porsi sempre traguardi più sfidanti poiché la competizione nella conoscenza è globale e noi dobbiamo essere in grado di offrire ai nostri studenti il meglio della tradizione formativa italiana e il meglio degli standard internazionali. E il legame stretto che la Luiss ha con le esigenze delle imprese, che peraltro cambiano a velocità maggiore che nel recente passato, è la garanzia più importante per il futuro dei nostri studenti. E siamo felici di accoglierne sempre di più dall’estero”.
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