Kerry Kennedy: “la vera minaccia che incombe sulle democrazie occidentali: l’attacco diretto al loro spazio civico, che ne è il cuore pulsante. Quando giornalisti, avvocati, ong temono di finire in prigione o di essere torturati si è di fronte a un dramma che ci riguarda tutti”
di Ennio Bassi
Al Centro Studi Americani di Roma si è tenuto il convegno dal titolo “Healing Democracies”, un’iniziativa, organizzata in collaborazione con Robert F. Kennedy Human Rights Italia, Rai Cultura, Rai Storia e il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. E’ stata un’occasione per analizzare il rapporto tra democrazie e autocrazie e le implicazioni politiche e sociali della pandemia, sia nel contesto delle democrazie consolidate che in situazioni di fragilità o rischio. Un focus particolare è stato dedicato al ruolo della libertà di informazione, la sua tutela durante le crisi e al rispetto dei diritti nei confronti più fragili.
Il parterre degli oratori era di primaria importanza. Tra gli oratori figuravano infatti Gianni De Gennaro, Presidente del CSA; Monica Maggioni, Direttore del TG1; Yascha Mounk, Senior Fellow, SNF Agora Institute, Johns Hopkins University; Stefano Lucchini, Presidente del Robert F. Kennedy Human Rights Italia; Tom Nichols, Professore al US Naval War College e Harvard Extension School; John Harper, Senior Adjunct Professor of American Foreign Policy, Professor Emeritus, Johns Hopkins University; Francesco Clementi, Professore di diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi di Perugia; Antonio Di Bella, Direttore RAI Day Time Intrattenimento; e Stefano Petrucciani, ordinario di Filosofia politica presso l’Università di Roma La Sapienza.
Kerry Kennedy, figlia di Bob Kennedy e presidente onoraria della Robert F. Kennedy Human Rights Italia ha messo l’accento sul tema dei rischi che in queste ore drammatiche sta vivendo l’intero occidente: “È questa – ha detto – la vera minaccia che incombe sulle democrazie occidentali: l’attacco diretto al loro spazio civico, che ne è il cuore pulsante.Quando giornalisti, avvocati, ong temono di finire in prigione o di essere torturati si è di fronte a un dramma che ci riguarda tutti”.
“Di fronte agli eventi di queste settimane ho riletto Samuel Huntington: la democrazia è davvero un “malato cronico”? – si è chiesto in apertura del suo intervento il presidente del centro Gianni De Gennaro – Io credo di no. La forza, la salute di una democrazia non sta nella sua immutabilità ma nella capacità di adattarsi di continuo alle nuove sfide della società senza rinunciare ai suoi valori fondanti, alla libertà e al rispetto delle regole condivise. Da un mea culpa non ci si può esimere – ha chiarito poi De Gennaro – la leggerezza commessa dalla democratica Europa nei suoi pochi decenni di vita è stata “convincersi che una guerra sul nostro continente fosse un retaggio del passato”
Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ma con alle spalle una lunga carriera da inviata di guerra pone invece l’accento sulla vera ricchezza delle democrazie che è il dibattito, il confronto dialettico: “È vero – spiega – l’appeal delle democrazie oggi è messo in discussione. Vogliamo ripensarle, abbiamo a tratti pensato che i sistemi autocratici offrissero una via più diretta alla soluzione dei problemi. Ma gli eventi in Ucraina ci ricordano che non è questa l’epoca delle scorciatoie. Quando in ballo ci sono i principi fondanti della nostra società, serve una garanzia di fondo. Che nessuno possa alzarsi un giorno e decidere di cambiare i confini, mettere in discussione la vita e il diritto all’esistenza di un popolo”.
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