Secondo un documento rilasciato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, funzionari locali indipendenti da Hamas saranno responsabili della gestione dei servizi nella Striscia di Gaza al termine del conflitto. Israele proseguirà le operazioni militari fino al raggiungimento degli obiettivi proposti
di Carlo Longo
Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha annunciato che, a conclusione della guerra, la gestione dei servizi nella Striscia di Gaza sarà affidata a organi amministrativi locali non coinvolti con Hamas. Tale decisione è stata descritta in un documento ufficializzato dal Gabinetto di sicurezza di Israele, il quale tuttavia non ha fatto alcun riferimento né all’Autorità palestinese, né all’UNRWA, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Nonostante queste omissioni, il documento concentra la sua attenzione sullo sradicamento della capacità militare e delle infrastrutture governative di Hamas e Jihad Islamica. I punti principali riportati nel documento includono l’eliminazione delle minacce alla sicurezza, la restituzione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre e il conferimento del controllo temporaneo su Gaza alle forze di sicurezza israeliane.
In relazione ai colloqui sugli ostaggi attualmente in corso a Parigi sotto la supervisione del direttore della CIA, William Burns, Israele ha deciso di inviare una propria delegazione. Questa scelta è stata ufficializzata dall’esecutivo israeliano solo di recente. Al meeting parteciperanno anche delegati del Qatar e dell’Egitto, che hanno contribuito all’avanzamento delle negoziazioni. Nonostante la Casa Bianca abbia recentemente bloccato una proposta di risoluzione dell’ONU per un cessate il fuoco, rimane fiduciosa sul buon esito del vertice.
Un alto funzionario di Hamas ha criticato duramente il piano del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per la Gaza del dopoguerra durante una conferenza stampa a Beirut. “Quando si tratta del giorno dopo nella Striscia di Gaza, Netanyahu presenta idee che sa benissimo non avranno mai successo”, ha detto Osama Hamdan.
Parallelamente, sul campo, le operazioni militari d’Israele continuano, in particolare nel centro e nel sud della Striscia di Gaza. In seguito all’intensificarsi di queste, si riscontra un aumento del numero di vittime del conflitto – si stima che siano state oltre 29.000. Molti degli incidenti violenti si svolgono anche nei territori occupati della Cisgiordania. Di recente, un giovane di vent’anni è stato ucciso e altre 12 persone sono state ferite in un attacco terroristico vicino alla colonia di Ma’ale Adumim. In risposta a questo, il governo israeliano ha intensificato l’azione militare su Jenin e annunciato l’intento di consolidare la presenza dei coloni attraverso la costruzione di oltre 3.300 nuove abitazioni in Cisgiordania.”
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