Questa nuova moneta potrebbe diventare l’equivalente elettronico del contante, anticipando criptovalute e alternative ai grandi circuiti di pagamento. Tuttavia, le banche potrebbero uscire perdenti da questo nuovo scenario
di Mario Tosetti
Il futuro dell’economia potrebbe essere più digitale di quanto pensiamo. La Banca Centrale Europea sta lavorando alla creazione dell’euro digitale, che potrebbe trasformarsi in un’alternativa elettronica al denaro contante nel giro di alcuni anni. Questo progetto mira a contrastare la crescente diffusione delle criptovalute e offrire un’alternativa gratuita ai circuiti di pagamento dominati dagli USA, come Visa e Mastercard. Tuttavia, la nascita dell’euro digitale rappresenta un grosso rischio per le banche, che vedono minacciati tra il 5 e il 20% dei loro profitti secondo un report di Mediobanca.
L’euro digitale, un concetto sul quale stanno lavorando le autorità europee, rappresenterà un’alternativa digitale al contante. Esso consentirà i pagamenti digitali in tutti i paesi dell’eurozona attraverso una app gratuita, disponibile sia online che offline. Si prevede che l’euro digitale, una volta introdotto, diventi effettivamente una nuova valuta, che sarà obbligatoriamente accettata ovunque nell’eurozona.
L’avvento dell’euro digitale ha preso forma il 14 luglio 2021, quando il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha dato il via al progetto. Da allora, i rischi e gli aspetti tecnici sono stati attentamente valutati durante la “fase esplorativa”, che è stata dichiarata conclusa di recente dalla BCE. Ora stiamo entrando nella “fase di preparazione”, che dovrebbe durare almeno altri due anni. Il goal è far sì che l’euro digitale venga introdotto alla luce del sole l’1 gennaio 2028.
In termini tecnici, l’euro digitale sarebbe una Central Bank Digital Currency (Cbdc) ossia una valuta digitale statale. Progetti simili sono già in fase di realizzazione in India e Cina, e molti altri paesi stanno mostrando interesse. Questo crescente interesse da parte delle banche centrali verso le Cbdc è dovuto all’aumento dei pagamenti digitali e alla crescente popolarità delle criptovalute private.
Non solo le criptovalute, ma anche le Big Tech rappresentano una sfida per l’euro digitale. Uno degli obiettivi della BCE è infatti contrastare la dominanza delle Big Tech nel settore dei pagamenti. Un esempio recente è l’accordo tra Apple e Goldman Sachs per lanciare un conto di risparmio negli Stati Uniti con interessi al 4,5%, che ha causato preoccupazione tra le istituzioni di credito globali. L’euro digitale è visto come un modo per prevenire che le Big Tech acquisiscano una posizione di monopolio nel settore dei pagamenti.