Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza della ricerca scientifica per il futuro dell’Italia durante la celebrazione del centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Le sue parole sono giunte a pochi giorni dall’approvazione del disegno di legge in Parlamento che regolamenta l’uso della carne coltivata e disincentiva la ricerca, suscitando dubbi giuridici
di Corinna Pindaro
Il futuro entra in noi attraverso la ricerca scientifica”, così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha celebrato il centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), sottolineando l’importanza vitale della ricerca scientifica per il progresso dell’Italia. Durante l’evento, presso la sede della principale entità di ricerca del paese, Mattarella ha affermato: “La ricerca scientifica è cruciale per il nostro Paese. I ricercatori portano con sé il futuro.” Parole che arrivano a due giorni dal via libera in Parlamento al ddl sulla carne coltivata, che vieta i cibi da colture cellulari e disincentiva la ricerca, una legge che solleva dubbi giuridici ed è al vaglio del Colle per la firma.
Anche il premio Nobel Giorgio Parisi ha affrontato il tema lavorando su una prospettiva futuristica, raccomandando di non includere gli investimenti statali in Ricerca e Sviluppo nel calcolo del deficit. Ha suggerito una modifica dei termini del Patto di stabilità europeo per escludere tali investimenti, che potrebbe segnare un cambiamento significativo a livello europeo.
Parisi ha inoltre sottolineato l’importanza di una pianificazione a lungo termine, anticipando l’epoca in cui i fondi del Pnrr saranno esausti. In particolare, ha menzionato il Piano quinquennale 2023-2027 per la ricerca pubblica, firmato da Ugo Amaldi, Luigi Ambrosio, Luciano Maiani e Angela Santoni, come fondamentale per assicurare la continuità della ricerca scientifica nel Paese.
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