L’agenzia mantiene il giudizio Baa3 ma alza l’outlook a positivo ed evita un downgrade che avrebbe schiacciato i BTp nell’area più a rischio. Giorgetti: premiata la prudenza sui conti
di Carlo Longo
L’agenzia di rating di fama mondiale Moody’s ha aggiornato l’outlook dell’Italia, spostandolo da “negativo” a “stabile”, pur mantenendo il grado di investimento al livello Baa3, che è considerato il più basso tra i giudizi di investment grade. Questo movimento avviene nonostante le condizioni economiche incerte successive alla caduta del governo Draghi nel luglio 2022, che avevano palesato il rischio di una bocciatura sul debito pubblico.
Con il recente aggiornamento positivo da parte di Moody’s, i BTp, i titoli di debito sovrano dell’Italia, affrontano senza shock il periodo autunnale dei rating. Le altre tre agenzie di rating, S&P, Dbrs e Fitch, avevano in precedenza mantenuto sia il rating che l’outlook sul debito sovrano italiano, nonostante le indicazioni di un rallentamento dell’economia del Paese.
Il Ministero dell’Economia ha accolto con sollievo la notizia, sottolineando che il risultato è stato raggiunto grazie alla “prudenza realista” seguita nell’attuazione delle politiche economiche. A coloro che richiedevano un alleggerimento della disciplina fiscale per fare strada alle loro proposte di riforma delle pensioni, e non solo, il Ministro dell’Economia aveva risposto che un eventuale declassamento avrebbe avuto conseguenze negative per tutti.
Nel rispondere al recente annuncio, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato: “Accolgo con grande piacere la decisione di stasera. È la dimostrazione che, nonostante le molte difficoltà, stiamo lavorando bene per il futuro dell’Italia”. Ha inoltre espresso la speranza che le politiche di bilancio prudenti e responsabili del governo siano riconosciute e sostenute anche dal Parlamento.
Il mercato, da parte sua, non sembrava particolarmente preoccupato. Un’indicazione chiara di questo atteggiamento è stata l’andamento dei titoli di Stato all’indomani dell’annuncio di Moody’s, con lo spread tra BTp e Bund che ha registrato una leggera flessione, sebbene sia tornato al punto di partenza in serata.
A conferma della solidità degli investitori, il rating non rappresentava un problema sui mercati, sebbene fossimo di fronte ad una diminuzione dei rendimenti ovunque, dovuta al ribasso improvviso del prezzo del petrolio del giorno precedente. E come presagio, il mercato aveva già previsto che Moody’s non avrebbe apportato alcuna modifica, ipotesi che si è rivelata corretta.
Il grado di fiducia dimostrato dagli investitori, anche prima della comunicazione di Moody’s, risiede nel contenuto dell’ultima “credit opinion” dell’agenzia, risalente a maggio. In quella occasione, Moody’s aveva esposto chiaramente quali circostanze avrebbero potuto portare a un declassamento dell’Italia, condizioni che non si sono manifestate al momento.
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