Intervenendo al Tomorrow Speaks, l’evento di Crif dedicato all’innovazione e al futuro del sistema finanziario, il Managing Director Finance Italy, Marco Colombo ha spiegato che “Con l’innovazione nel proprio DNA, CRIF è da oltre 30 anni quotidianamente al fianco dei player finanziari in tutto il ciclo di vita della relazione con le imprese. Investiamo fortemente in ricerca e innovazione sul comparto PMI e Corporate e grazie a CRIF Ratings, la nostra agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA, abbiamo la possibilità di conoscere le imprese direttamente, di intervistarle, di ‘viverle’ per poi valutarle”
di Carlo Longo
Come stanno cambiando le cose nel settore della economia e della finanza e come si comportano i leader di settore? Cominciamo analizzando lo stato di salute delle imprese. A dicembre 2022, per la prima volta dal 2013, il tasso di default delle imprese italiane è salito al 2,4% rispetto al minimo storico registrato a dicembre 2021 (1,6%). Un ulteriore lieve incremento è proseguito anche nel corso del primo semestre 2023, con il tasso di default che ha raggiunto il 2,5%. A scattare questa fotografia è il Corporate Credit Outlook 2023 di CRIF Ratings.
Considerato l’attuale quadro macroeconomico, gli esperti dell’agenzia di rating di CRIF stimano che alla fine del 2023 il tasso di default delle imprese italiane farà segnare un ulteriore incremento, sino a raggiungere un livello intorno al 3%.
“Il persistere dell’attuale situazione d’incertezza anche per i prossimi trimestri, con ridotte crescite reali, un’elevata inflazione e tassi d’interesse che permarranno su livelli significativi” – commenta Luca D’Amico, CEO di CRIF Ratings – “lascia presagire un’accelerazione della progressione dei tassi di default anche nel 2024, la cui magnitudine sarà funzione della velocità con cui si normalizzeranno i principali indicatori macroeconomici, a partire dal tasso di inflazione”.
D’altro canto perdura il sentimento di cautela per quanto riguarda i piani di investimento: le imprese preferiscono attingere alle proprie riserve per affrontare le spese correnti, e posticipare così piani di investimento di lungo periodo. Nel III trimestre 2023 secondo il Barometro CRIF rimane stabile la domanda di credito presentata dalle imprese italiane, con uno scostamento minimo del +0,1% rispetto al corrispondente periodo del 2022 e una variazione del -0,5% per quanto riguarda l’importo medio.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ, IL RAPPORTO PLAYER FINANZIARI-IMPRESE SI EVOLVE CON I CRIF METADATI
In questo scenario complesso, i gestori imprese delle banche si trovano di fronte aziende con nuovi bisogni e che si preparano ad affrontare nuove sfide all’alba del 2024, tra digitalizzazione e sostenibilità. Durante il Tomorrow Speaks di CRIF, l’evento annuale di riferimento per il mercato finanziario, sono stati delineati i trend che guideranno l’evoluzione del settore nei prossimi anni e che caratterizzano un nuovo concetto di innovazione, ovvero un’innovazione “unlimited”, senza confini, pervasiva e multidimensionale, che dalla strategia trova applicazione costante nel day-by-day. Nello specifico, l’innovazione nel nuovo rapporto banca-impresa è stata al centro di una tavola rotonda dedicata.
“Con l’innovazione nel proprio DNA, CRIF è da oltre 30 anni quotidianamente al fianco dei player finanziari in tutto il ciclo di vita della relazione con le imprese” – ha commentato Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF. “Investiamo fortemente in ricerca e innovazione sul comparto PMI e Corporate e grazie a CRIF Ratings, la nostra agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA, abbiamo la possibilità di conoscere le imprese direttamente, di intervistarle, di ‘viverle’ per poi valutarle”.
Numerosi sono i player finanziari che hanno scelto il supporto di CRIF per realizzare use case innovativi in ambiti quali l’onboarding, la compliance e controlli KYC, il digital lending, la valutazione del credito agricolo e della sostenibilità delle PMI, alcuni dei quali sono stati presentati al Tomorrow Speaks dalla voce dei protagonisti. Vediamoli nel dettaglio.
Digital onboarding: identificazione remota e controlli real-time per l’attivazione dei servizi di Internet banking commerciale
L’accesso ai servizi bancari da parte di PMI e grandi aziende richiede solitamente un processo articolato di raccolta informazioni e verifiche di attendibilità delle stesse. Per questa ragione l’innovazione di servizi che hanno l’obiettivo di semplificare la gestione finanziaria di un’impresa parte proprio dalla fase di onboarding che abilita la sottoscrizione dei servizi stessi. Grazie alle proprie competenze e asset tecnologici, CRIF è in grado di realizzare processi remoti di onboarding/KYC, in modalità self o assistita, che processano in tempo reale tutti i dati della controparte, evitando la diluizione temporale dei controlli di backoffice solitamente richiesti per l’accesso al portale della banca. I servizi di digital onboarding di CRIF hanno copertura globale, in conformità ai requisiti normativi previsti in ogni Paese. A titolo di esempio un recente use case è quello di Intesa Sanpaolo che ha scelto CRIF per il processo di identificazione a distanza degli utenti della piattaforma di Internet Corporate Banking Inbiz, attraverso cui le aziende possono gestire le proprie esigenze di operatività transazionale (ie Incassi, Pagamenti, Smobilizzo Fatture, Trade Finance) e accedere all’offerta commerciale a loro dedicata in modalità digitale.
Know Your Customer: dati e piattaforme per combinare compliance normativa e velocità nell’onboarding
Nella relazione con la clientela business i player finanziari necessitano oggi più che mai di qualità e verifica dei dati in tutte le fasi gestionali, dalla prevendita alla concessione e al monitoraggio andamentale. Il tutto per rendere più efficiente e accelerare l’onboarding dell’impresa che richiede credito, in piena compliance alle normative antiriciclaggio. In quest’ambito CRIF mette a disposizione una piattaforma as a service, già scelta da Intesa Sanpaolo e UniCredit, che riduce il lavoro manuale del team Compliance fino all’85% e migliora l’efficacia delle verifiche attraverso analytics avanzati e dati certificati. I vantaggi della soluzione CRIF per il KYC sono rilevanti anche in ambito di transaction monitoring, dove grazie ad algoritmi sviluppati con l’AI abilita controlli intelligenti su tutte le imprese collegate. L’integrazione di dati provenienti da fonti differenti consente inoltre di individuare schemi di riciclaggio e identificarne di nuovi. Particolarmente innovativa è poi la network analysis dei soggetti: l’analisi KYC viene infatti estesa anche alle partecipazioni secondarie e/o estere, dove la ricostruzione combinata di network attraverso legami economici e di controllo permette di analizzare i nuovi schemi identificati dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF). La soluzione introduce la AI generativa per il supporto all’analista in fase di investigazione e per la reportistica al regolatore.
Anche Banca AideXa ha scelto CRIF per automatizzare i controlli per l’onboarding delle imprese. “L’ecosistema informativo di CRIF alimenta alcuni modelli di machine learning che consentono di evolvere le valutazioni di onboarding/KYC e integrare il profilo dell’impresa con nuovi elementi e quindi di intercettare tempestivamente eventuali anomalie” – ha spiegato Walter Rizzi, Chief Product & Customer Officer di Banca AideXa, presentando il proprio caso di successo al Tomorrow Speaks.
La valutazione del credito diventa fully digital
In un mondo sempre più digitale, dove la semplicità di un acquisto con un solo clic è diventata la norma, anche i processi di valutazione del credito diventano fully digital, grazie a tecnologie e strumenti innovativi. Per i processi di automatizzazione dei contratti di leasing e gestione paperless, Crédit Agricole Leasing Italia ha scelto le piattaforme CRIF. “All’interno del processo full digital di Crédit Agricole Leasing Italia si innesta il servizio di firma digitale, con l’obiettivo di offrire alle imprese clienti un’esperienza digitalizzata completa, rapida e customer oriented. Le innovative metriche CRIF permettono a Crédit Agricole Leasing Italia di fornire una risposta concreta alle esigenze della clientela con un importante upgrade in termini di qualità di servizio” – ha spiegato Massimo Tripuzzi, Direttore Generale, Crédit Agricole Leasing Italia.
Focus sull’Agribusiness: AI e dati specifici per la valutazione automatizzata delle imprese agricole
Sempre restando in tema di valutazione del merito creditizio, un focus ad hoc va fatto per il segmento delle imprese agricole per il quale l’industria bancaria sconta ad oggi l’assenza di metodologie standardizzate e robuste. L’agricoltura rappresenta il settore primario dell’economia italiana, connotato da molteplici potenzialità e dalla coesistenza di una varietà di modelli produttivi e di realtà aziendali. Sta attraversando un periodo complesso, con nuove importanti sfide: quella della sostenibilità, oggi centrale per la filiera nel suo complesso, delle opportunità legate all’attuazione del PNRR, della ricerca dell’efficienza alla luce del mutato contesto economico e geopolitico. Diventa cruciale quindi per i player finanziari disporre di linee guida efficaci per la valutazione delle aziende agricole in fase di richiesta di finanziamenti, analizzando nel dettaglio le necessità e le opportunità legate agli investimenti del settore e assicurando che ogni progetto agricolo sia sostenibile e integrato nella filiera agroalimentare. Banche, intermediari finanziari e consorzi di garanzia svolgono un ruolo chiave: è loro responsabilità innovare con misure di sostegno e garanzie al fianco delle imprese agricole in questo cammino evolutivo. La testimonianza al Tomorrow Speaks in quest’ambito è stata portata da Emil Banca, che con CRIF ha introdotto un nuovo processo decisionale, automatico e strutturato, per la valutazione delle oltre 630.000 aziende agricole italiane. “Grazie all’utilizzo della soluzione innovativa creata insieme a CRIF, la banca può utilizzare sistemi di AI fondati su un datalake agricolo specializzato e costantemente aggiornato. Nel corso del processo di valutazione vengono inoltre utilizzati sistemi di OCR allenati da una AI, per acquisire i documenti complessi con informazioni e layout non organici e standardizzati delle imprese agricole, in funzione dell’organismo pagatore” – ha dichiarato Matteo Passini, Direttore Generale, Emil Banca Credito Cooperativo.
La valutazione data driven delle PMI e della loro sostenibilità: un valore concreto anche in ambito assicurativo
La disponibilità di nuovi dati sulle imprese, di facile accesso e qualità elevata, e l’integrazione di dimensioni di analisi quali quelle della sostenibilità ed ESG sono sempre più sentite anche in ambito assicurativo come chiave per una nuova relazione con i clienti PMI. In quest’ambito specifico CRIF ha sviluppato una suite di analytics ad hoc, che combina informazioni creditizie, commerciali e di bilancio per valutare la solidità dell’impresa e valutarne efficacemente il rischio assicurativo. Ad esempio, analisi sul campo hanno infatti evidenziato una differenza di quasi 50 p.p. di loss ratio fra le PMI appartenenti alla classe migliore e peggiore del CRIF Business Default Index, elaborato da CRIF.
Le piccole e medie imprese più sostenibili sono anche i clienti meno sinistrosi e più appetibili per le assicurazioni. Infatti, applicando lo score ESG di CRIF alle aziende presenti nei portafogli di un pool di compagnie è emerso che le aziende con la migliore valutazione di sostenibilità presentano un Loss Ratio del 50% inferiore alla media di portafoglio. L’utilizzo avanzato dei CRIF Metadati può portare benefici al business assicurativo anche attraverso l’attenta considerazione del territorio in cui l’azienda opera, attraverso una vista ad ‘alta risoluzione’ che spinge la granularità dell’analisi di molteplici dati geo-spaziali fino alla singola cella censuaria e oltre. Questo permette di evidenziare, per determinati rischi, differenze significative tra aziende simili e fisicamente vicine tra loro.
“Come è emerso con evidenza nel nostro evento annuale Tomorrow Speaks, la relazione quotidiana con le imprese richiede ai player finanziari strumenti di analisi istantanea a tutto tondo – finanziaria e non – che garantiscano efficaci verifiche KYC e ottimizzino la valutazione del merito di credito in una modalità standardizzata, uniforme e coerente con le policies e la propensione al rischio dell’istituto” – aggiunge Marco Colombo. “La chiave di innovazione è coniugare compliance normativa, una customer experience ottimale e un onboarding veloce. Per farlo, con i CRIF Metadati mettiamo a disposizione dei player finanziari un mix distintivo di dati, advanced analytics, outsourcing specializzato e piattaforme cloud ready che permettono di instaurare una nuova relazione con le imprese, come dimostrano le storie di successo raccontate dai nostri clienti”.
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