Nel cuore della crisi a Gaza appare sempre più critica la questione umanitaria. L’ ospedale principale della città, l’al-Shifa, è al momento senza corrente elettrica e inaccessibile alle comunicazioni, lo riferisce il direttore Muhammad Abu Salmiya
di Carlo Longo
Si teme la perdita di vite, e non solo dei feriti di guerra, all’interno dell’ospedale Al-Shifa di Gaza. Questa è l’allarme lanciato da, Muhammad Abu Salmiya, direttore della struttura ospedaliera. “Stiamo perdendo pazienti”, ha detto in un’intervista. “Ogni minuto c’è una perdita: feriti, malati cronicamente e persino neonati nelle incubatrici”. Le forze militari israeliane si trovano nelle immediate vicinanze dell’ospedale, il che alimenta i timori per la sicurezza dei pazienti.
Anche l’ospedale Al-Quds ha recentemente subito un attacco, a causa del quale è morta una persona e altre 28 sono state ferite, come riportato dalla Mezzaluna Rossa Palestinese. Allo stesso tempo, l’esercito israeliano ha annunciato l’apertura di un corridoio umanitario per il sud di Gaza, operativo dalle 9 di mattina alle 16 del pomeriggio.
Le ambizioni militari di Israele
Il Times of Israel ha divulgato i dettagli del piano militare israeliano a lungo termine per Gaza, sottolineando che l’esercito del Paese si sta preparando per un’estesa campagna di combattimenti. Secondo queste indiscrezioni, l’obiettivo finale sarebbe l’istituzione di un governo a Gaza che non sia sostenuto né da Hamas né dall’Iran.
Nel frattempo, vi è stato un acuto scontro tra l’ambasciata di Israele negli Stati Uniti e il Dipartimento di Stato statunitense. La diatriba si è concentrata sulla decisione di Israele di demolire la casa di un condannato palestinese per atti di terrorismo a Gerusalemme.
La questione internazionale
La situazione a Gaza sta diventando sempre più critica, con un crescente numero di vittime. Specularmente cresce la pressione internazionale su Israele per proteggere i civili. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in particolare, ha espresso preoccupazione per il numero di palestinesi uccisi nelle recenti settimane, benché abbia ribadito il sostegno degli Stati Uniti alla campagna di Israele contro il terrorismo.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto a Israele di cessare i bombardamenti su Gaza e la violenza nei confronti dei civili. A questa richiesta il primo ministro israeliano Netanyahu ha risposto ribadendo che “La responsabilità delle sofferenze dei civili è di Hamas-Isis e non di Israele”.
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