Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si appresta ad incontrare il leader cinese Xi Jinping nella Bay Area di San Francisco, un evento che potrebbe rivelarsi determinante nel plasmare i futuri rapporti economici e politici tra le due superpotenze globali
di Mario Tosetti
Il prossimo 15 novembre è in programma una riunione di portata mondiale a San Francisco. Questo importante confronto vedrà protagonisti il presidente americano Joe Biden ed il suo omologo cinese Xi Jinping, segretario del Partito Comunista Cinese (PCC). L’azione diplomatica, in coincidenza con il prossimo summit della Asia Pacific Economic Cooperation (Apec), rivela l’intensificazione degli interessi cinesi.
Sia Washington che Pechino sottolineano l’importanza di questo vertice, specie nell’attuale clima di tensioni su Taiwan e altre questioni globalmente rilevanti. I leader discuteranno di una gestione responsabile della competitività globale e della promozione di un partenariato basato su interessi comuni, come l’affrontare le emergenze transnazionali che tuttora minacciano la stabilità globale.
I preparativi sono già in corso nella Bay Area, sintomo dell’importanza dell’incontro. Quest’area, riconosciuta come il cuore pulsante dell’economia basata sulla tecnologia statunitense, si appresta a diventare teatro di un evento storico. In questo quadro, ampie schiere di manifestanti planano sulla città in attesa del vertice, mentre la Cina si preoccupa già di esercitare i suoi poteri . Allo stesso tempo, si è sviluppata un’operazione di “Simpatia Strategica” a favore di Xi Jinping sui social, con una fotografia del passato – una sua visita a degli imprenditori agricoli americani nel 1985 – decisamente simbolica.
Il prossimo incontro tra Biden e Xi è stato preceduto da una serie di riunioni bilaterali ad alto livello. Funzionari governativi sia cinesi che statunitensi hanno svolto numerose visite tra Washington e Pechino, culminando nell’imminente summit. Vi è l’aspettativa che il vertice possa portare alla ripresa delle comunicazioni militari tra i due Paesi, un’azione che avrebbe un notevole impatto strategico, in particolare per gli Stati Uniti. La stabilità strategica tra le due super potenze è al cuore della questione.
Biden e Xi intendono continuare la conversazione interrotta dopo il Summit del G20 di Bali nel 2022. Le tensioni su Taiwan e altre questioni critiche aggiungono significato a questo incontro, in cui i leader sottolineeranno l’importanza di una comunicazione aperta su diverse questioni regionali e globali. Le discussioni riguarderanno la gestione responsabile della concorrenza e la promozione della collaborazione su interessi comuni, in particolare per affrontare le sfide transnazionali che interessano la comunità internazionale.
“L’obiettivo sarà quello di trovare un equilibrio nella competizione tra USA e Cina, il che non significa tornare indietro rispetto alla competizione tra le grandi potenze, che è attualmente strutturata, ma cercare un modus vivendi che non costi troppo”, afferma Filippo Fasulo, co-head del Geoeconomics Center dell’Ispi e un noto esperto di politica internazionale cinese. Secondo l’analista, la competizione continuerà ad essere alla base della relazione tra USA e Cina, ma le riunioni tra i leader offrono la possibilità di inserire dei paletti per evitare lo sviluppo di un vero e proprio conflitto. “Non si tratta tanto di prevenire una guerra fredda, quanto più di evitarne una calda” argomenta Fasulo.
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