Cinque telefonate in cui Putin ha intrattenuto conversazioni con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, i presidenti dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, dell’Iran Ebrahim Raisi, della Siria Bashar al-Assad e dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Putin si è detto pronto a impegnarsi in prima persona per la risoluzione pacifica del conflitto
di Mario Tosetti
Il presidente russo Vladimir Putin si è mosso in prima linea contattando i principali attori coinvolti nel conflitto in Medio Oriente, ascoltando richieste e osservazioni e condiviso suggerimenti e consigli. Cinque telefonate in cui Putin ha intrattenuto conversazioni con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, i presidenti dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, dell’Iran Ebrahim Raisi, della Siria Bashar al-Assad e dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.
Il presidente russo ha, quindi, inteso testare in prima persona quali siano gli umori che animano i leader dei Paesi coinvolti del conflitto primadi incontrare il 18 ottobre il presidente cinese Xi Jinping a Pechino in occasione del forum One Belt, One Road.
“Il presidente segue da vicino l’escalation senza precedenti del conflitto israelo-palestinese, al telefono con i colleghi ha esposto le nostre valutazioni e descritto la nostra posizione, ascoltando quelle dei suoi interlocutori”, ha affermato il consigliere per la politica estera Yury Ushakov. In particolare sono due le questioni che stanno particolarmente a cuore a Putin: le vittime civili e la soluzione del conflitto.
“Ogni forma di violenza contro i civili è inaccettabile”, ha detto il presidente citato da Interfax. Secondo l’agenzia Russa nel corso dei colloqui Putin avrebbe espresso solidarietà a tutte le famiglie delle vittime. Eppure è dal 24 febbraio del 2022 che si registrano numerose morti innocenti dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Nel conflitto in Medio Oriente Putin però si è detto pronto a fornire tutto l’aiuto umanitario che si renda necessario e si è impegnato a “coordinare gli sforzi con i partner che hanno intenzione di porre fine alle ostilità e stabilizzare la situazione il prima possibile”. Se c’è un responsabile nell’escalation di questi ultimi giorni, è da individuare secondo il presidente russo nella stagnazione del processo di pace.
Putin ha quindi sottolineato la posizione di Mosca e individuato la ricetta per la soluzione del conflitto: “Bisogna riavviare il processo politico volto a raggiungere una soluzione duratura ed equa della questione palestinese, tramite la creazione di uno stato palestinese indipendente che coesista in pace e sicurezza con Israele”.
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