La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile ricorso della Pg di Milano, Gemma Gualdi, contro le assoluzioni di tutti i 15 imputati per le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzate da Mps tra il 2008 e il 2012. E il titolo vola in borsa
di Mario Tosetti
Tutti gli imputati sono stati assolti con formula piena. Finisce così la vicenda di Mps dopo dieci anni di inchieste che hanno fatto scandalo, danni enormi alla reputazione dell’Italia nel mondo, persino la morte di David Rossi le cui cause sono rimaste oscure. La Cassazione ha messo un punto alla vicenda dichiarando inammissibile il ricorso della Pg di Milano, Gemma Gualdi, contro le assoluzioni di tutti i 15 imputati per le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzate da Mps tra il 2008 e il 2012.
Confermate, quindi, tra le altre le assoluzioni dell’ex presidente presidente di Mps Giuseppe Mussari e quella dell’ex Dg Antonio Vigni. Per tutti gli altri imputati, condannati in 1 grado e assolti in appello è stata confermata la sentenza di appello. E’ stato poi dichiarato inammissibile anche il ricorso della Consob.
Si tratta di un’inchiesta “che non avrebbe mai dovuto iniziare”, hanno commentato i legali dell’imputato numero uno, l’ex presidente Giuseppe Mussari.
Immediato l’effetto sul titolo, schizzato già in corso di seduta e terminato in rialzo del +5,7% a 2,6 euro. Questo perché ci sono 1,9 miliardi di euro di richieste di risarcimento danni legate ai bilanci 2008-2011 (quelli di Mussari e Vigni) e 2014-2015 (quelli dei vertici successivi, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola), e altri 2,2 miliardi di richieste extragiudiziali, che ora appaiono sempre meno probabili. Meno rischi legali significano più capitale per la banca, che nel frattempo si avvia a essere messa in vendita dal Tesoro.