Il presidente turco ha annunciato di essere in contatto con Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi. Nel frattempo Israele ha dato vita ad un governo di guerra è il ministro della Difesa ha fatto sapere di essere pronto a dare il via ad un’offensiva totale via terra
di Carlo Longo
Continuano incessanti i bombardamenti, Israele prepara l’offensiva contro Hamas mentre Gaza è rimasta completamente al buio a causa dell’interruzione dell’energia elettrica. Così come le celle dove sono detenuti i palestinesi in Israele, a seguito dell’indicazione data dal capo dell’autorità penitenziaria israeliana, Katy Perry, di tagliare l’elettricità a tutti i prigionieri di sicurezza. Dalla Turchia giunge la notizia del coinvolgimento del Paese in una trattativa per il rilascio degli ostaggi. Lo ha fatto sapere il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che si è detto già in contatto con Hamas.
Erdogan sin dall’inizio aveva invitato “entrambe le parti alla moderazione” ritendendo indispensabile “tornare a lavorare alla soluzione dei due Stati”. A tal proposito il presidente turco si era già accordato con il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed Bin Salam e con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. “Siamo pronti a fare tutto quello che è in nostro potere”, ha detto Erdogan al termine del ciclo di incontri sottolineando la necessità di una mediazione o un arbitrato equo.
Per quanto riguarda il numero degli ostaggi o le loro identità le notizie appaiono poco chiare. “Crediamo che siano 150 ostaggi, compresi bambini e persone anziane, tra le persone con doppio passaporto ci sono canadesi, americani, tedeschi, australiani ed altri. Quando avremo tutte le informazioni le daremo. Quello che ci dobbiamo assicurare è che Hamas non minacci mai più Israele nel modo in cui ha fatto sabato”, ha affermato un portavoce militare, Peter Lerner.
Al di là dei tentativi di mediazione Israele si è detta convinta che si tratterà di una lunga e dura guerra fatta di atrocità e devastazione. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il leader dell’opposizione Benny Gantz, dopo giorni di colloqui, hanno trovato un accordo per formare un governo di emergenza. Inoltre sarà forma to un “gabinetto di guerra” composto da tre membri: il primo ministro, il ministro della difesa e il presidente dell’Unità nazionale. Pertanto, ora, non passerà alcun disegno di legge o decisione governativa che non riguardi la condotta della guerra e tutte le nomine degli alti dirigenti verranno automaticamente prorogate durante il periodo bellico. “Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo il controllo dell’area e ci stiamo muovendo verso un’offensiva totale via terra”, ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Appare, inoltre confermato l’episodio del kibbutz di Kfar Aza, dove sarebbero stati rinvenuti cadaveri di bambini decapitati ad opera di Hamas.