Si tratta della prima riunione che vede i rappresentanti dei 27 incontrarsi in un Paese extraeuropeo. Il fine del Consiglio Ue è trovare un accordo sulle modalità con cui proseguire il sostegno dell’Unione a Kiev, anche nell’ottica della ricostruzione post-bellica
di Mario Tosetti
In corso a Kiev la riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue voluta dall’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell. L’appuntamento è il primo che vede riuniti rappresentati di tutti i 27 Stati membri un Paese extraeuropeo. “Il futuro dell’Ucraina è all’interno dell’Ue”, è il commento a caldo di Borrell su X.
Al Consiglio Ue a Kiev partecipa anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che a margine dei lavori ha in programma alcuni bilaterali con le autorità ucraine. “Siamo qui per rafforzare l’Ucraina e il diritto internazionale, non ci può essere la pace senza giustizia”, ha detto Tajani. Per quanto riguarda, invece, l’interruzione dei fondi da parte degli Usa secondo il ministro non si tratta altro che di un “errore”.
I lavori del Consiglio sono stati aperti dal presidente ucraino Voldymyr Zelensky, il Consiglio e il dichiarato intento dell’incontro è promuovere un confronto tra i 27 Ministri e le Autorità ucraine sulle modalità con cui proseguire il sostegno dell’Unione a Kiev, anche nell’ottica della ricostruzione post-bellica.
Tajani presiederà insieme con il Ministro della Cultura ucraino Karandieiev, una riunione dedicata al Patronato italiano per la ricostruzione di Odessa. Lo si legge in un comunicato della Farnesina che prosegue: “Italia e Ucraina concordano che l’Italia assuma il Patronato della ricostruzione della Città e della Regione di Odessa, al fine di contribuire alla loro veloce ripresa dalle conseguenze dell’aggressione russa e alla trasformazione post-bellica con l’obiettivo di sostenere il settore privato, la transizione verde e il buon governo, collaborando in particolare nelle seguenti aree: infrastrutture, industria marittima, trasporti, pianificazione urbana, sviluppo di PMI, ambiente, digitale, gioventù, cultura e turismo”.
La decisione era già stata presa a luglio scorso nelle ore successive alla distruzione della Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, e il progetto italiano “mira a raccogliere istituzioni culturali italiane e internazionali, studi di architettura e ingegneristica, aziende e soggetti economici, sul tema della rigenerazione urbanistica e architettonica delle città e del patrimonio culturale dell’Ucraina, dando vita a un hub europeo per la ricostruzione, con particolare attenzione alle infrastrutture sociali come le scuole e le istituzioni culturali”, ha spiegato la Farnesina.
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