L’intervento della leader del partito sovranista francese Rassemblement National era il più atteso di tutta le kermesse e non ha tradito le aspettative. Le Pen ha elogiato Matteo Salvini per come ha gestito la questione degli sbarchi quando era ministro dell’Interno e dal canto suo Salvini le ha assicurato sostegno in Europa
di Corinna Pindaro
“Voi in Italia e noi in Francia siamo impegnati nella stessa lotta, la lotta per le libertà, per la patria, e io so quanto ci teniate alle vostre libertà”, così Marine Le Pen, leader del partito sovranista francese Rassemblement National al prato di Pontida in occasione dell’annuale festa. Marine Le Pen è stata voluta da Matteo Salvini a Pontida che l’ha definita “un’alleata ed un’amica”. Lo spauracchio di una destra eccessivamente sovranista a Pontida non è percepito, anzi dà più mordente al dibattito. L’intervento della leader del Rassemblement National sullo storico pratone della Lega, in cui si sono radunate 100 mila persone, non ha tradito le aspettative.
Le Pen ha manifestato sostegno a Matteo Salvini e ne ha lodato l’operato per come fronteggiò il tema dei migranti quando era ministro dell’Interno. “Eravamo orgogliosi della Lega e di Salvini quando difendeva i porti. Aspettiamo con il vostro successo che quel momento torni per l’Italia ma anche per la Francia, perché guai a quei leader che non si rendono conto dei segnali di allarme che rappresentano i massicci arrivi a Lampedusa. Guai a quei popoli i cui leader non prendono immediati provvedimenti per far fronte a questa sfida gigantesca, e a quelli che per giustificarsi dicono che non c’è alternativa. Voi avete dimostrato e incarnato la volontà politica di cui l’Europa ha bisogno, avete dimostrato che ci sono ancora europei disposti a difendere la nostra cultura e civiltà”, ha affermato la politica francese.
“Mi sembra urgente proclamare che l’Europa è costituita dai popoli e delle relazioni oggi vengono rimesse in discussione”, ha aggiunto Le Pen spiegando di aver presentato in Francia “una dichiarazione dei diritti dei popoli e delle Nazioni”. L’intervento
Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo aver ricordato Maroni e Berlusconi e aver ribadito che il “destino della Lega è quello di vincere in Italia e in Europa”. Salvini nel suo intervento ha toccato un altro tema cardine della kermesse oltre a quello dei migranti. “Sulla tassasugli extraprofitti delle banche non si torna indietro. Le banche diano una parte dei loro profitti. Per la Lega è una priorità e non si torna indietro”, ha affermato il leader del Carroccio. Sulla forza della coalizione, poi, Salvini non ha dubbi. “La Lega è garante del fatto che questo governo durerà tutti e cinque gli anni, non un minuto in meno. Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono parte di un destino comune”, ha precisato il ministro delle Infrastrutture. E in Europa tra Le Pen e Macron, Matteo Salvini non ha dubbi: “Tutta la vita con Marine”.
Dal palco del pratone di Pontida è intervenuto anche un altro leghista che riveste un ruolo apicale nel governo: il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Se crediamo nel futuro, se crediamo in chi investe sulla famiglia e l’impresa, con la stessa logica, come governo, rivendichiamo a ogni livello che il Patto di stabilità escluda dal conteggio gli investimenti”, ha affermato il titolare del Mef che ha continuato, “come ministro Economia mi alzo la mattina e condivido le angosce, le preoccupazioni di tanti imprenditori e famiglie che si alzano con il debito sulle spalle. Anche io da ministro mi alzo con un grande debito sulle spalle: 2.859 miliardi: significa che soltanto l’anno prossimo, per interessi in più dovremo pagare 14 miliardi, 14 miliardi sottratti ad aiuti, sanità, riduzione delle tasse”
Anche Giorgetti è intervenuto in difesa della discussa tassa sugli extraprofitti delle banche. Come ha affermato in più occasioni “la tassa è giusta ma si può migliorare”. A tal proposito Giorgetti ha letto la lettera di un anziano rivolta ad un giornale in cui il cittadino si era visto privato dei propri risparmi e di quelli della moglie “a costo quasi zero per dare prestiti a oltre il 4% annuo”, pertanto – ha ribadito Giorgetti- “tassare l’extraprofitto sarebbe giusto e doveroso, non farlo sarebbe l’ennesima beffa ai danni dei risparmiatori e un ingiusto arricchimento per le banche”. Il ministro dell’Economia ha poi parlato del futuro della politica economica del governo: “Questo equilibrio e coraggio lo metteremo anche nelle prossime scelte che faremo, premiando chi ha fiducia e coraggio di investire sul futuro. Chi lavora e vuole lavorare di più dovrà pagare di meno. L’imprenditore che investe di più dovrà pagare di meno, l’amministratore locale che con responsabilità gestisce la finanza pubblica dovrà essere premiato, le famiglie con figli il nostro futuro dovranno essere premiate in termini fiscali”.
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