Tra le altre misure è previsto l’arresto per i genitori che non mandano i figli a scuola, introdotta una nuova disciplina della misura di prevenzione dell’avviso orale e la possibilità che siano vietati i cellulari per i soggetti di età superiore a 14 anni. Il provvedimento sarà immediatamente applicabile a Caivano ma potrà essere ampliato a tutte le zone degradate
di Emilia Morelli
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per contrastare la criminalità giovanile. Secondo quanto disposto dal provvedimento sarà più facile per i minori finire in carcere. Si abbassa, infatti, la soglia che consente di applicare la misura di custodia cautelare, per reati puniti con pena detentiva di sei anni in luogo dei nove finora previsti. Non sono state, invece, introdotte modifiche alla disciplina dell’imputabilità.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato che l’obiettivo del decreto è “coniugare la repressione della delinquenza minorile con percorsi rieducativi” mentre è stata introdotta la reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola. Alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri hanno partecipato, oltre a Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, la ministra per la Famiglia la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella. La premier, Giorgia Meloni, è intervenuta a conferenza iniziata. “Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perchè pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere. Il lavoro per riqualificare Caivano durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri “mattoni”. Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo. Abbiamo stanziato i primi 30 milioni di euro ma non pensate che il governo li considera sufficienti, verranno stanziate tutte le risorse che servono per vincere questa sfida”, ha affermato Meloni.
Nel concreto il provvedimento del governo interviene su alcuni istituti cercando di sdradicare la criminalità giovanile, anzitutto contrastando il fenomeno delle baby gang. L’esecutivo ha poi deciso di modificare la disciplina della misura di prevenzione dell’avviso orale. Finora la misura era applicabile solo per i soggetti maggiorenni che, per tenore di vita e condotta, si ritiene vivano con proventi di attività delittuose e siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. Con le nuove norme, l’avviso orale è reso applicabile anche ai minorenni a partire dai 14 anni.
Si introduce poi la possibilità che il Questore inviti l’Autorità giudiziaria a vietare, per i soggetti di età superiore a 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso sia servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale.
Il ministro dell’Interno Pientedosi ha evidenziato che nel cosiddetto decreto Caivano si introduce “un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore mentre l’istituto dell’ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni”.
Tra gli altri istituti, comunque, il provvedimento amplia inoltre la possibilità del ricorso alla messa alla prova per i minori anche durante le indagini. Un percorso che se finisce con esito positivo, evita al minore il processo e non gli sporca la fedina penale. Una scelta compiuta nell’ottica di favorire il recupero
Il decreto legge Caivano” intende individuare un modello di intervento che varrà nell’immediato per Caivano e poi, a scadenze successive, per lo stesso territorio’, ma anche per altre aree particolarmente degradate, purché ne ricorrano «le condizioni”, ha spiegato Mantovano. A tal proposito a Caivano sarà nominato un commissario straordinario per la riqualificazione, individuato nella persona di Franco Ciciliano.
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