Semplificare, ridurre i tempi, snellire e in generale migliorare il sistema di riscossione. Il governo nella delega disegna un piano in 10 mosse e delinea alcuni principi generali per recuperare i crediti inesigibili
di Mario Tosetti
Uno degli obiettivi perseguiti dalla delega fiscale è migliorare il sistema di riscossione. Effettivamente ci sono crediti incagliati che pesano su quella che era Equitalia per 1.153 miliardi. Nel dettaglio si tratta di 170 milioni di cartelle, 290 milioni di crediti, 23 milioni di debitori che adesso sono stati affidati all’ Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader).
Lo schema disegnato dal governo nella delega fiscale prevede un vero e proprio piano in 10 mosse finalizzato a snellire, semplificare e efficientare il sistema di riscossione. Oltre queste 10 mosse sono previsti dei principi generali quali un ampio utilizzo delle tecnologie informatiche e banche dati, la riduzione dei costi e l’eliminazione di duplicazioni organizzative o logistiche.
La delega, inoltre, prevede che si tenti di andare incontro ai contribuenti in difficoltà con piani di rateizzazione “in vista di una stabilizzazione a 120 del numero massimo delle rate”.
Guardando da vicino il piano in 10 mosse, anzitutto prevede che l’agente di riscossione riordini i crediti e li raggruppi per codice fiscale, in relazione al loro valore economico. Con il nuovo sistema si provvederà alla cancellazione dal magazzino dell’ex Equitalia dei crediti inesigibili.
A questo punto l’ente di riscossione può decidere di procedere su due binari: il credito cancellato dal magazzino potrà essere nuovamente affidato in riscossione, ad esempio in presenza di redditi certi, oppure affidare in concessione a soggetti privati individuati con apposita gara ad evidenza pubblica la gestione della riscossione coattiva dei crediti incagliati. In questo secondo caso è chiaro che l’ente di riscossione dovrà corrispondere al privato una commissione pari all’importo effettivamente riscosso.
Il sistema di semplificazione prevede che il tutto avvenga con grande tempestività. La notifica della cartella esattoriale dovrà avvenire entro e non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico. Ma non solo, le altre mosse del piano prevedono una riduzione dei tempi per la gestione del processo di recupero coattivo, la trasmissione telematica puntiuale immediata delle informazioni, una disciplina transitoria dei tentativi di recupero delle somme contenute nei carichi già affidati all’agente della riscossione, tenendo conto della capacità operativa dell’agente.
Il piano del governo prende inoltre in considerazione l’ipotesi della responsabilità dell’agente che può essere contestata solo in presenza di dolo o colpa grave per il mancato rispetto delle regole sulla salvaguardia del credito da cui è derivata la decadenza o la prescrizione del diritto di credito.
Infine pper comprendere se la macchina della riscossione così rinnovata di fatto funzioni la delega prevede una verifica del Mef sull’attività di recupero dei crediti affidati all’agente della riscossione, soprattutto in relazione alla pianificazione concordata.
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