La Commissione Finanze del Senato ha approvato una serie di novità al testo della Legge delega per la riforma fiscale: tra queste l’esclusione dalle sanzioni penali per i contribuenti che collaborano e nuove modalità di pagamento dei tributi
di Corinna Pindaro
E’ stato posto un ulteriore tassello per l’approvazione del testo della legge delega per la riforma fiscale che sarà discusso in Aula entro venerdì 4 agosto. Ad ogni modo perchè vi sia l’approvazione definitiva entro la pausa estiva il tempo stringe, dopo il via libera del Senato servirà un ulteriore nuovo passaggio alla Camera.
Nel frattempo, dopo una settimana dalla chiusura del termine per la presentazione degli emendamenti, il 28 luglio la Commissione Finanze del Senato ha licenziato il progetto di revisione del sistema tributario nella sua versione rinnovata.
Sono diverse le novità introdotte. Prima tra tutte l’esclusione dalle sanzioni penali, soprattutto quelle legate al reato di dichiarazione infedele per i contribuenti che aderiscono al regime dell’adempimento collaborativo e che si sono mostrati collaborativi e hanno comunicato in maniera preventiva ed esaustiva i rischi fiscali. Sono, poi, state escluse le sanzioni amministrative tributarie per tutti i rischi di natura fiscale comunicati in modo tempestivo ed esauriente, per i contribuenti con un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati, “fatti salvi i casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente, tali da pregiudicare il reciproco affidamento tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente”. Saranno, invece, distinte con apposita normativa con effetti diretti sulle sanzioni le fattispecie di compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti.
Entra inoltre nella delega la revisione del sistema fiscale per gli enti locali, mentre si potrà valutare la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi se si hanno crediti con la Pa.
Il testo approvato dalla Commissione prevede, poi, l’ampliamento delle modalità di pagamento delle tasse: entra in gioco la possibilità per il contribuente di utilizzare un rapporto interbancario diretto (RID), o anche tramite strumenti per i pagamenti elettronici, come le carte di debito o credito. Si tratta del chiarimento al cosiddetto prelievo forzoso.
Quest’ultima novità ha sollevato da più parti dubbi circa un indebolimento della lotta all’evasione. Le opposizioni gridano al nuovo “scudo” che strizza l’occhio ai furbi e danneggia gli onesti. Sul punto ha risposto il viceministro al Ministero dell’Economia, Maurizio Leo, che ha dichiarato: “Io questo non lo penso perchè ci stiamo muovendo su tre obiettivi: la certezza del diritto, la semplificazione e il contrasto all’evasione fiscale.
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