Per la fuga misterioso dell’imprenditore in attesa di essere estradato negli Usa il padre accusa i servizi occidentali, mentre a Roma divampa la polemica politica. Per il Pd quello del governo “è un silenzio inquietante“. Ma per per Rosa la relazione di Meloni “è stata soddisfacente“
di Ennio Bassi
Sulla fuga misteriosa dell’imprenditore russo Artem Uss agita le acque della politica. Dopo la concessione dei domiciliari l’uomo ha tagliato il braccialetto elettronico e si è dato alla fuga sparendo dalla sua abitazione di Basiglio, nel milanese. Il padre, il governatore russo del territorio di Krasnoyarsk, Aleksander Uss, sostiene che ci siano forze dell’Occidente dietro la “scomparsa” del figlio Artem che era in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti.
“Sono un avvocato e sono assolutamente convinto che sia innocente. Gli atti di cui è accusato non solo non sono criminali, non sono nemmeno un reato per il quale possono essere multati – ha detto il Governatore all’agenzia di stampa russa Tass – Immediatamente dopo l’arresto di Artem, sono state fatte ipotesi sulla possibilità del suo scambio con cittadini americani – ha aggiunto Uss – sono convinto che sia diventato vittima del grande gioco geopolitico”.
Una fuga che, come dicevamo agita le acque della politica italiana. Il Pd ha attaccato duramente il Governo sull’evasione di Uss. Il responsabile Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano, aveva affermato nei giorni scorsi: “Sul caso Artem
Uss il silenzio del Governo era inquietante, ora e’ intollerabile. Oggi il padre ringrazia Putin e ‘amici’ stranieri per l’evasione milanese. Il Pd depositera’ un’interrogazione.
Spieghino cosa e’ successo. Ne va della credibilita’ internazionale dell’Italia”.
Lia Quartapelle aveva aggiunto: “Il governo deve chiarire: come e’ possibile che una persona su cui pendevano 12 capi di accusa gravi (da riciclaggio a traffici internazionali) in attesa di estradizione evada senza che ci sia impegno a fare piena luce su cosa e’ accaduto?”.
Enrico Borghi, uno dei rappresentanti del Pd al Copasir, tiene la bocca cucita con i cronisti all’uscita da palazzo San Macuto: “Io non parlo sul Copasir. Potete seguirmi anche per un chilometro”. Giovanni Donzelli (Fdi) e’ invece categorico: “Non parlo”. Ettore Rosato (Italia viva) si limita ad affermare: “La relazione di Giorgia Meloni e’ stata soddisfacente e ha riguardato tutto l’universo mondo”.
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