Intensi bombardamenti lungo la striscia di Gaza e nel sud del Libano. Grazie alla mediazione dell’Egitto sembra essere in atto una de-escalation ma preoccupa il gran numero di persone che si sposterà verso Gerusalemme, Gaza e il Libano in occasione della Pasqua ebraica. Intanto un kamikaze dalla Cisgiordania a Tel Aviv uccide un giovane avvocato romano, Alessandro Parrini, e ferisce altre 17 persone
di Corinna Pindaro
Nella notte si sono registrati intensi bombardamenti: prima la striscia di Gaza e poi il sud del Libano, l’ennesima recrudescenza del conflitto mai sopito israelo-palestinese. Ci sono, però, speranze di una de-escalation. L’esercito israeliano ha sospeso l’allerta aerea nel sud del Paese, grazie all’intervento di mediazione dell’Egitto.
Secondo i media israeliani, l’Idf (Israel Defence Forces) potrebbe abbassare ulteriormente il livello di allerta nelle prossime ore se il movimento islamista dovesse cessare i suoi attacchi. Rassicurazioni pervengono anche da fonti militari che fanno sapere: “I funzionari israeliani ritengono che l’attuale round di scontri sia terminato”.
Ad ogni modo non si arrestano gli episodi di violenza, uno scontro con arma da fuoco contro un autoveicolo in Cisgiordania ha provocato la morte di due donne mentre una è rimasta gravemente ferita. Saranno, inoltre, giorni vissuti con grande angoscia considerato il grande numero di persone che si recheranno a pregare a Gaza, in Libano e a Gerusalemme nelle prossime ore.
Non lascia, inoltre, ben sperare il rafforzamento di truppe e il richiamo dei riservisti da parte del capo di Stato maggiore israeliano, il generale Herzi Halevi, che ha inoltre presieduto una consultazione di responsabili alla sicurezza.
Durante l’ultimo attacco, sferrato nella notte del 7 aprile sono stati colpiti più di dieci siti dell’aviazione israeliana nel sud del Libano mentre a Gaza sono crollati due tunnel e varie postazioni. Secondo la ricostruzione di Israele sono 44 i razzi lanciati dalla Palestina. Uno, ha colpito una casa a Sderot ma senza vittime: 14 sono caduti in area aperta, 8 sono stati intercettati, 12 sono caduti in mare e 9 dentro la Striscia. L’esercito ha istruito i residenti attorno la Striscia di restare nei rifugi fino a nuovo ordine. Viceversa Hamas ha parlato di una “sfacciata aggressione”da parte di Israele in Libano. I combattimenti transfrontalieri sono scoppiati durante un periodo di intenso fervore religioso, quando gli ebrei celebrano la festa della Pesach. Gli attacchi israeliani in Libano rischiano di coinvolgere nei combattimenti la milizia libanese di Hezbollah.
A fare da scintilla sono state, certamente, le incursioni della polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee e all’interno della moschea di Al Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam, mentre i fedeli musulmani erano riuniti per il Ramadan.
“Colpiremo i nostri nemici e pagheranno un prezzo per ogni loro azione. I nostri nemici non devono sbagliarsi, il dibattito interno in Israele non ci impedirà di agire contro di loro. Siamo tutti uniti. Scopriranno, ancora una volta che nei momenti della verità, i cittadini di Israele sono uniti e sostengono le azioni delle Forze di Difesa Israeliane e di altre forze di sicurezza nel proteggere il nostro Paese e i nostri cittadini”, ha commentato il presidente israeliano Benjamin Netanyahu.
Intanto il primo ministro libanese Najib Mikati ha dichiaratche il Libano “rifiuta qualsiasi escalation dal suo territorio per operazioni che destabilizzano la situazione”.
Tuttavia Hamas non sembra intenzionata alla resa “non rimarrà seduta con le braccia conserte” di fronte “all’aggressione israeliana” alla Moschea di al Aqsa. Lo ha detto il capo politico dell’organizzazione, Ismail Haniyeh, da Beirut dove ha incontrato i responsabili delle organizzazioni palestinesi nel Paese. “Tutte le organizzazioni devono serrare i ranghi e intensificare la resistenza contro l’occupazione israeliana”.
Immediate le richieste di de-escalation da parte dell’Onu e della Casa Bianca . Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato gli attacchi missilistici dal Libano verso Israele, chiedendo “a tutti gli attori di esercitare la massima moderazione”. La Casa Bianca si è detta “profondamente preoccupata” dalla attuale situazione in Medioriente e invita “tutte le parti” ad adoperarsi per una de-escalation della tensione.
Il ministro della Difesa italiana, Guido Crosetto ha assicurato il sostegno al Libano. “Le forze armate libanesi sono fondamentali per la stabilità e la sicurezza. L’Italia continuerà a fornire il proprio supporto nei rapporti bilaterali e in ambito Unifil”, ha detto Crosetto nel corso di un incontro con il generale Aoun, comandante delle forze armate libanesi.
Sempre ieri a Tel Aviv si è verificato un attacco Kamikaze: un auto arrivata da Kafr Qassim, pare guidata da un arabo della Cisgiordania, si è schiantata sulla folla uccidendo un giovane avvocato romano Alessandro Parini e ferendone altri 17. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha così ricostruito l’accaduto: «era appena arrivato a Tel Aviv per turismo con un gruppo di amici». Quando «un’auto a folle velocità» si è lanciata sui passanti sul lungomare. L’attentatore una volta uscito dall’auto, che si è capovolta secondo la polizia. Il kamikaze avrebbe anche tentato di sparare sulla folla. È stato poi ucciso dalla reazione delle guardie di sicurezza.
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