Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 3 mesi è stato trasferito al carcere milanese di Opera. Tuttavia, il ministro della Giustizia Nordio ha sottolineato come il trasferimento sia imputabile solo a ragioni di sicurezza sanitaria ma non cambia il regime carcerario
di Emilia Morelli
L’anarchico Alfredo Cospito, sottoposto al regime del 41bis, è stato trasferito nel carcere milanese di Opera dopo uno sciopero della fame lungo tre mesi, iniziato all’interno delle mura della casa circondariale Bacchiddu di Sassari. Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate al punto da scivolare, a causa di mancamento, e fratturarsi il naso.
Il governo, comunque, non è disponibile a trattare. Lo hanno fatto sapere in una conferenza stampa congiunta il ministro della giustizia Nordio, dell’Interno Piantedosi e degli Esteri Tajani.
Alfredo Cospito “è stato trasferito per sicurezza sanitaria ma non cambia il suo regime carcerario. La scelta del trasferimento è stata fatta perché Opera ha una struttura sanitaria forse la più efficiente in Italia, ma il 41bis non cambia”, ha spiegato il ministro della Giustizia. Il trasferimento di Alfredo Cospito, “non è un minimo cedimento dello Stato ma il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena, ma altro l’assoluta tutela della salute. Tutela della salute che è principio sacro e inderogabile”, ha sottolineato il Guardasigilli.
Nordio ha poi proseguito specificando che: “La decisione sul mantenimento del 41bis ad Alfredo Cospito sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. Qualsiasi decisione sulla parte che ci compete non può e non deve essere adottata se prima non riceviamo i pareri delle autorità giudiziarie”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani , si è augurato che la decisione di mantere Cospito in regime di 41 bis sia condivisa e sostenuta da tutti. Tuttavia, “l’ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis”, ha evidenziato Piantedosi che ha proseguito, “la metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche” in forma di “attacchi terroristici”.
Ad ogni modo, dal carcere di Opera fanno sapere “Come qualsiasi altra persona gli vengono riconosciuti tutti i suoi diritti e il primo è il diritto alla cura. Qui siamo molto attenti alla tutela della sua salute”.
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