Nel decreto trasparenza è imposto l’obbligo ai benzinai di esporre al distributore un cartello su cui è indicato il prezzo medio dei carburanti secondo le stime redatte giorno per giorno dal ministero per le Imprese. Reintrodotto il taglio sulle accise mobili, come da finanziaria del 2008, e il bonus di 60 euro per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale e ferroviario
di Carlo Longo
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto carburanti, improntato alla “trasparenza” sui prezzi di benzina e gasolio. Il decreto è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore dal 15 gennaio.
Tra le norme spicca l’obbligo imposto ai benzinai di esporre al distributore un cartello su cui è indicato il prezzo medio dei carburanti secondo le stime redatte giorno per giorno dal ministero per le Imprese. Il decreto prevede sanzioni per chi non rispetta l’obbligo. E’ disposta una multa da 500 a 6.000 euro, che dopo la terza violazione accertata può tramutarsi in sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a 7 giorni e non superiore a 90 giorni.
Secondo quanto disposto dal decreto i gestori hanno 30 giorni di tempo per adeguarsi alla normativa e integrare i cartelloni dell’apposita prescrizione. E’ rimessa al ministero per le Imprese e per il Made in Italy la definizione attraverso un apposito decreto di “frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni”. Gli esercenti avranno poi 15 giorni dalla pubblicazione del provvedimento del dicastero per adeguare “la cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso ogni punto vendita”.
Il governo, comunque, ha deciso di reintrodurre il sistema dell’accisa mobile previsto dalla finanziaria del 2008. Il sistema prevede un taglio corrispondente all’aumento del gettito Iva sul prezzo del petrolio. Il taglio delle accise, si legge nel testo bollinato del dl, “può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def”. Il decreto tiene anche conto “dell’eventuale diminuzione” nella media del quadrimestre precedente.
Il decreto prevede, inoltre, la reintroduzione del bonus di 60 euro per pagare l’abbonamento al trasporto pubblico locale e ferroviario che sarà destinato a persone con redditi inferiori a 20 mila euro e non più 35mila euro come nella versione precedente della misura. Per l’intervento sono stanziati 100 milioni.
Ancora, è previsto che i datori di lavoro possono elargire ai propri dipendenti bonus carburanti fino a 200 euro senza concorrere alla formazione del reddito dei lavoratori. Per la misura è prevista una data di decadenza, il 31 dicembre 2023.
Nel decreto non compare, invece, alcuna prescrizione relativa ai listini dei prezzi del carburante in autostrada. Sul punto, già in fase di approvazione del decreto erano circolati dubbi di costituzionalità e interrogativi intorno al rispetto della disciplina sulla concorrenza.
Si tenga presente che, a seguito del tavolo tecnico a palazzo Chigi con i rappresentanti sindacali dei gestori delle pompe di benzina, era stato congelato lo sciopero annunciato per il 25 e 26 gennaio. E’ fissato un nuovo tavolo tecnico per martedì 17 gennaio.
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