Nell’ambito dell’inchiesta per corruzione ad opera del Qatar ai danni del Parlamento europeo è stato confermato l’arresto di Panzeri, Kaili, Giorgi e Figà-Talamanca. Rilasciati il padre di Eva Kaili e il capo dei sindacati internazionali Luca Visentini.
di Carlo Longo
Prosegue l’indagine ad opera della giustizia federale belga nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti diversi esponenti del Parlamento europeo, accusati di essere stati corrotti dal Qatar.
E’ arrivata la convalida all’arresto del giudice d’istruzione di Bruxelles per quattro delle persone che erano state in prima battuta sottoposte a fermo: l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, il suo assistente Francesco Giorgi, la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kailie il responsabile della ong Niccolò Figà-Talamanca.
La procura federale belga in una nota ha spiegato che le persone per le quali è stato convalidato l’arresto “sono accusate di appartenenza ad una organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e corruzione. Due persone sono state liberate dal giudice”, vale a dire il padre di Eva Kaili e il capo dei sindacati internazionali Luca Visentini.
Per la prima volta è arrivata, attraverso una nota inviata a Politico.eu la smentita del Qatar a fronte delle accuse in cui si legge: “Respingiamo categoricamente ogni tentativo di associarlo ad accuse di cattiva condotta”.
Per quanto riguarda possibili altre persone coinvolte, i media belgi che per primi hanno diffuso la notizia dell’inchiesta hanno fatto sapere che è stata sottoposta a perquisizione anche l’abitazione di Marc Tarabella, eurodeputato socialista belga di origini italiane che non è in stato di fermo. I giornali hanno precisato che ha presenziato alla perquisizione sotto la supervisione della presidente del Parlamento, Roberta Metsola.
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