di Carlo Longo
Letizia Moratti, dopo essersi dimessa dal ruolo di vicepresidente della e assessore al Welfare della Regione Lombardia nella giunta guidata da Attilio Fontana, ha comunicato la sua prossima candidatura alla presidenza della Regione con il Terzo Polo.
La comunicazione è avvenuta attraverso una nota stampa in cui Letizia Moratti ha scritto: “Insieme con Carlo Calenda e Matteo Renzi ho condiviso l’avvio di un percorso che mi vedrà candidata alla presidenza di Regione Lombardia. Un progetto forte ed attento ai territori, orientato ad offrire una visione del futuro lombardo e nazionale capace di interpretare i mutamenti in atto ed affrontare le nuove sfide in arrivo”.
“Una collaborazione che nasce sostenuta dall’ampia e consolidata rete civica a me vicina e dal Terzo Polo, ampiamente aperta all’adesione di tutti gli interlocutori politici, culturali, del terzo settore e delle associazioni, con i quali realizzeremo interessanti e positivi confronti per la costruzione di una coalizione vincente”, ha spiegato l’ex sindaca di Milano. “Ringrazio Carlo Calenda e Matteo Renzi per l’appoggio”, ha concluso sottolineando che “inizia oggi un nuovo appassionante cammino per dare le risposte che la Lombardia merita”.
L’annuncio ha suscitato immediate reazioni nelle varie parti politiche. La Lega, in un post su facebook ha commentato: “Ha fatto per anni il ministro, il sindaco e l’assessore col centrodestra, oggi va a sinistra e si candida con Renzi. Auguroni”.
“Calenda e Renzi evidentemente sono più interessati al loro progetto politico nazionale che a contendere al centro destra il governo della regione Lombardia”, ha ironizzato Paolo Matteucci, segretario regionale di Sinistra Italiana in Lombardia, che ha aggiunto: “Stavolta, però, la contendibilità è possibile per le forze democratiche e pregressiste, e in questo caso ci rivolgiamo esplicitamente al M5S: si opti per un programma ambiziosamente alternativo e un profilo di candidatura che lo rappresenti e sia in grado di recuperare i tanti cittadini lombardi che sfiduciati si astengono. Il M5Sha partecipato alla prima fase di confronto politico programmatico per poi autosospendersi, ora deve assumersi anch’esso le proprie responsabilità politiche di fronte ai cittadini lombardi. Non essere parte di una coalizione democratica e progressista sarebbe un gravissimo errore e una responsabilità molto pesante”.
In seno al Pd si ragiona su possibili alleanze, si ritiene sia possibile un’ampia coalizione in cui sarà compresa anche la lista civica dell’ ex presidente Rai. Secondo il segretario regionale Vinicio Peluffo, presupposto imprescindibile deve essere pero’ il passaggio della stessa Moratti all’opposizione in Consiglio regionale. “Se fara’ queste scelta ne riparleremo”, ha detto Peluffo.
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