di Mario Tosetti
Putin sta alzando la posta in gioco, le minacce sull’uso del nucleare sono sempre più frequenti e, questa volta, sembrano essere confermate da un’informativa dell’intelligence Nato trasmessa agli Stati membri e ripresa dal Times. Nel dettaglio la segnalazione riguarda il sottomarino nucleare Belgorod, operativo da luglio, e che di recente è tornato a immergersi nelle acque dei mari artici. Il pericolo paventato dalla Nato è che la missione del sottomarino sia testare per la prima volta il “super-siluro” Poseidon, chiamato anche “l’arma dell’apocalisse”.
Poseidon è stato presentato da Mosca nel 2018 e recensito come il sistema che consentirà alla Russia di acquisire una netta supremazia strategica. Si tratta di una testata nucleare progettata per muoversi nelle acque sottomarine per decine di chilometri per poi esplodere in prossimità delle coste provocando uno tsunami radioattivo. L’esplosione di Poseidon è in grado di cancellare completamente metropoli come New York o Los Angeles.
Secondo una fonte di alto livello della difesa occidentale citata dal Times, la dimostrazione di forza più probabile da parte di Putin tramite il ricorso a ordigni atomici avverrebbe nel Mar Nero. Ma “non è impossibile” che il leader del Cremlino possa utilizzare un’arma nucleare tattica in Ucraina. In quel caso però i rischi per i russi sono più alti: “Potrebbero sbagliare e colpire accidentalmente una città russa vicino al confine ucraino come Belgorod”, ha detto la fonte. Nei giorni scorsi il sottomarino Belgorod è stato spesso citato nelle analisi sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, ma finora non si è mai mosso dal Mare Bianco. L’allarme nasce dal fatto che, adesso, è stato rilevato alle porte dell’Artico e l’intelligence dell’Alleanza teme che sia pronto a sperimentare nel Mare di Kara proprio il Poseidon, chiamato in codice “Status-6”: un siluro lungo 24 metri con una testata atomica probabilmente da due megatoni. “E’ una categoria di arma completamente nuova – ha scritto l’esperto H.I. Sutton – che obbligherà a cambiare la pianificazione delle marine occidentali, portando a definire nuovi requisiti e nuovi mezzi per contrastarla”.
Sembrerebbe avvalorare le preoccupazioni un video diffuso sui canali Telegram pro- Cremlino che mostra un treno militare nella Federazione Russa, appartenente all’unità russa associata alle armi nucleari. Le immagini pubblicate mostrano il movimento di un enorme treno merci che trasportava attrezzature militari speciali. Il quotidiano britannico Daily Mail ha ripreso le immagini e scrive che questi mezzi corazzati per il trasporto di personale sono in servizio presso la 12a direzione principale del ministero della Difesa russo, vale a dire l’unità militare russa controlla i missili nucleari.
Intanto, il Consiglio comunale di Kiev ha fatto sapere che all’interno dei centri di evacuazione sono disponibili pillole a base di ioduro di potassio in preparazione per un possibile attacco nucleare alla capitale. Le pillole di iodio, infatti, possono aiutare a bloccare l’assorbimento delle radiazioni nocive da parte della tiroide se assunte appena prima o immediatamente dopo l’esposizione a radiazioni nucleari.
Se per adesso la minaccia nucleare di Putin non trova effettive evidenze lo stesso non può dirsi per i missili che la Corea del Nord sta lanciando verso il Giappone. a Corea del Nord ha lanciato un missile balistico alle 7:22 in direzione nord-nordest. Ha sorvolato il nostro territorio nel nord del Paese e sarebbe precipitato nell’Oceano Pacifico, fuori dalle acque territoriali, intorno alle 7:49″. È la prima volta che un missile passa sopra l’Arcipelago dal 2017. “Si tratta di un atto di violenza che segue a ripetuti e recenti lanci di missili balistici. Lo condanniamo fermamente”, ha detto ai giornalisti il primo ministro giapponese Fumio Kishida.
La Corea del Nord “viola chiaramente i principi universali e gli standard delle Nazioni Unite” , ha chiosato il presidente, Yoon Seok-youl che ha annunciato “azioni appropriate in collaborazione con gli Stati Uniti e la comunità internazionale”.
Effettivamente gli Stati Uniti e la Nato si sono dimostrati immediatamente uniti nel condannare i test della paura messi in atto dalla Corea del Nord , definendolo “un pericolo per il popolo giapponese, destabilizzante per la regione e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata.
Il presidente Usa, Joe Biden, e il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, nel corso di un colloquio hanno discusso dell’importanza “del ritorno immediato a casa dei cittadini giapponesi sequestrati dalla Corea del Nord e hanno concordato di continuare ogni sforzo per limitare la capacità di Pyongyang di portare avanti i suoi programmi di missili balistici e armi di distruzione di massa”.
Dichiarazioni di tenore analogo pervengono anche dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg il quale ha affermato: “Condanno fermamente i test missilistici pericolosi e destabilizzanti della Corea del Nord che violano le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Stoltenberg ha chiesto a Pyongyang di abbandonare il suo programma nucleare e di impegnarsi nella diplomazia, riaffermando la solidarietà degli alleati della Nato con Giappone e Corea del Sud, le principali vittime dell’insicurezza generata dal regime di Kim Jong Un.
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