di Velia Iacovino
Il Mattarella Bis piace anche all’estero. A volte lo status quo è la migliore soluzione. Questo il pensiero prevalente registrato a caldo nelle principali cancellerie internazionali. Sergio Mattarella è stato eletto per la seconda volta Presidente della Repubblica con una valanga di preferenze, 759 voti. Un risultato, salutato con soddisfazione dalle grandi potenze europee e mondiali che in questi giorni hanno seguito non senza una certa ansia l’andamento della partita che si giocava in Italia. Una partita difficile che si è conclusa dopo sette fumate nere con una compatta convergenza della maggioranza, frutto di una responsabile serrata di ranghi, che ha consentito di superare lo stallo e impedito che prevalesse l’immagine di un’ Italia opaca e sull’orlo del caos in un momento così delicato come quello attuale, che richiede sia sul piano nazionale che europeo, della Nato e degli organismi internazionali l’assunzione di gravi decisioni.
Mattarella per altri sette anni, e soprattutto Mattarella in tandem con Mario Draghi saldamente alla guida del governo e non al Quirinale, erano la sola opzione possibile nello scenario attuale per rafforzare il governo, rassicurare i mercati e i nostri partner internazionali, tra i quali, fino a poche ore fa, prevaleva una fortissima preoccupazione per la tenuta della stabilità italiana, mantra di queste elezioni, e per le possibili ricadute interne ed esterne di un inevitabile cambio di equilibri in seno all’ esecutivo.
Le cancellerie d’Europa hanno tifato tutte compatte in questi giorni affinché Mattarella restasse al Quirinale e di conseguenza Draghi a Palazzo Chigi. I due leader insieme sono, a giudizio unanime, un’accoppiata vincente, una garanzia per futuro dell’Italia, per la sua ripresa economica, per gli impegni che si è assunta con l’Unione Europea e per la sua affidabilità sullo scacchiere internazionale. Da Bruxelles a Parigi a Berlino, ma anche fuori della Ue da Washington a Londra, a Mosca, a Pechino la reazione al voto per il Quirinale è stata di grande sollievo.
Tra i primi messaggi di auguri arrivati al rieletto capo dello stato quello dell’amico e presidente francese. “Congratulazioni, caro Sergio, per la tua rielezione. So che posso contare sul tuo impegno per mantenere viva l’amicizia tra i nostri paesi e l’Europa unita, forte e prospera che stiamo costruendo”: ha scritto Emmanuel Macron su Twitter in italiano e in francese. Parole le sue accompagnate da un video che lo ritrae insieme a Mattarella mentre assistono al passaggio delle Frecce Tricolori e alla pattuglia acrobatica della Francia il giorno della firma del Trattato del Quirinale a Roma.
“La rielezione di Sergio Mattarella è una bellissima notizia per l’Italia e per l’Europa”, ha twittato anche Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Gli hanno fatto eco il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha scritto: “L’Italia può sempre contare sulla Ue”. Felicitazioni a Mattarella sono arrivate anche da Papa Francesco che al presidente rieletto ha ricordato che la sua missione, il suo compito è quello di trasmettere serenità al Paese.
Insomma all’estero non è dispiaciuta a nessuno la scelta dei grandi elettori italiani di mantenere lo “status quo”, come scrive il New York Times, che sottolinea l’autorità morale di Mattarella, che ha saputo guidare “con mano ferma sette anni caotici nei quali il Paese ha oscillato in modo selvaggio dalla sinistra alla destra, eleggendo tra i parlamenti più populisti e antieuropeisti in Europa, prima di trasformarsi nuovamente in una roccia dell’establishment con Draghi, che era stato proprio Mattarella a chiamare per mettere fine alla crisi di governo dello scorso anno”.
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