di Ennio Bassi
Benché non vi sia ancora conferma ufficiale, appare ormai certo che l’attuale direttore generale di TIM, Pietro Labriola, verrà nominato amministratore delegato il prossimo 16 gennaio nel corso di un consiglio d’amministrazione straordinario convocato per vagliare le linee guida dell’azienda da applicare nel breve e medio termine. La nomina di Labriola ai vertici operativi del colosso italiano delle telecomunicazioni andrebbe così a chiudere una fase di incertezza avviata dalle dimissioni dalla carica di Luigi Gubitosi e a dare al direttore generale in carica le piene deleghe operative.
La nomina di Labriola è molto attesa dai mercati che attendono indicazioni sul percorso industriale che verrà impresso a TIM ma anche per capire quale strada prenderà l’azienda dopo l’offerta pubblica di acquisto presentata dal fondo americano KKR e dopo le prese di posizione degli azionisti francesi di Vivendi decisi a difendere il loro investimento e la loro permanenza nella più grande compagnia nazionale di telecomunicazioni.
Gli umori del mercato molto dipenderanno dal piano che Labriola sta predisponendo affiancato da Mediobanca e dallo studio Vitale. Piano che, a quanto si apprende, punterebbe a far emergere il più possibile il valore interno a Tim, a cominciare dei suoi innumerevoli asset. Un lavoro di valorizzazione fondamentale per i mercati e quindi anche per gli azionisti perché più alto sarà il valore interno di TIM che Labriola sarà in grado di fare emerge più sarà scongiurata la possibilità che l’azienda diventi un target da scalare con facilità.
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