L’aumento non è dovuto ad inefficienze di produttori o di esercenti ma all’aumento dei combustibili fossili. Accelerare gli investimenti in energie rinnovabili è la chiave per risolvere questo problema
di Carlo Longo
Agli inizi dello scorso ottobre gli italiani hanno scoperto che il costo dell’energia elettrica era salito del 30 per cento rispetto all’anno precedente. Alcuni, i più accorti, avevano già intuìto che il costo della bolletta di gas e luce sarebbe cresciuto, per la maggior parte invece è stata un’amara sorpresa. Ciò che invece accumuna tutti, o quasi, è l’ignoranza circa le cause che stanno dietro questi poderosi aumenti delle tariffe. Rincari, che, senza il pronto intervento degli aiuti messi in campo dal Governo di Mario Draghi, avrebbero pesato moltissimo sulle tasche delle famiglie italiane. Invece capire ragioni che determinano i rincari è importante. Serve a sgombrare il campo da equivoci e a comprendere quali siano le strade migliori da prendere per avere un futuro energetico meno caro e più sostenibile.
La prima questione da mettere in chiaro, quella sulla quale si sono creati grossi equivoci, è che la responsabilità dei rincari non è affatto dei produttori o degli esercenti di energia elettrica. Tutt’altro, questi in realtà sono essi stessi in qualche modo vittime dei vertiginosi aumenti. Allora vediamo di capire come sono andate le cose e perché gli aumenti hanno colto di sorpresa in molti. La prima ragione dell’aumento dei prezzi ha una motivazione produttiva. Pochi sanno che il costo dell’energia elettrica è in larga parte legato al costo dei combustibili fossili, in gas innanzitutto. In altre parole, per produrre energia elettrica si consuma gas, quindi se il prezzo del gas sale altrettanto farà l’energia elettrica.
Il problema parte proprio da qui. Finita la fase dei lockdown imposti a causa della pandemia da Covid-19 sono riprese con una forte accelerazione tutte le attività produttive e con esse i consumi energetici. Di conseguenza il prezzo del gas è salito e con esso, come è logico, è aumentato anche il costo dell’elettricità. Se si considera poi che il 90% del gas utilizzato in Italia è d’importazione, il che impedisce qualsiasi manovra protettiva dei consumi da parte del Governo, si comprenderà che il principale responsabile dell’aumento dei prezzi dell’elettricità è stato l’aumento del costo del gas. Un altro fattore di mercato che ha determinato l’aumento dei prezzi è il cosiddetto “diritto di emissione di CO2”, vale a dire una tassa che si paga quando si utilizzano materie inquinanti come l’anidride carbonica.
Il che ci porta a parlare della necessità di spingere sullo sviluppo delle energie rinnovabili come chiave per liberare il paese dal giogo delle fossili (e dalle sue assai rigide importazioni) e proiettarlo verso un futuro di autonomia energetica e di sostenibilità ambientale. Ci riferiamo a quella transizione energetica fatta di rinnovabili e di elettrificazione, fondamentale per avere un futuro migliore, verso la quale da anni spingono tutti i massimi esperti del settore. Per capire come funziona la transizione energetica e come comportarsi di fronte a questi aumenti le questioni da chiarire sono tuttavia ancora molte. Cerchiamo ora di chiarire le questioni che generano i dubbi più frequenti su queste delicate materie anche per fare capire cosa ci attende in futuro. Esaminiamo tutte le questioni aperte punto per punto, partendo dall’ottica del consumatore.
Cosa devono fare i consumatori
Oggi, per i consumatori, esistono due possibilità per l’acquisto di energia elettrica: il mercato libero, in cui si scelgono il fornitore di energia e le condizioni economiche, oppure il servizio di maggior tutela, ovvero una tariffa fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità (ARERA), sulla base delle stime di costo dell’acquisto di energia. Alla luce dei fatti la scelta migliore è stata quella fatta da chi si è rivolto al mercato libero negoziando tariffe fisse (si arriva fino a 24 mesi). Anche quelle imprese che hanno sottoscritto accordi pluriennali (PPA) a tariffa concordata hanno fatto una scelta giusta. Tutti gli altri invece sono rimasti esposti alla fluttuazione dei mercati, dunque hanno subito i rincari.
Come funziona il libero mercato
Il consumatore è attento alla convenienza economica dell’offerta che varia a seconda del periodo e delle condizioni dei diversi contratti. L’improvviso aumento del costo dell’energia, come dicevamo, ha reso evidente in questo autunno come le offerte a prezzo fisso proposte sul mercato libero alla fine sono quelle che hanno premiato di più i consumatori. In ogni caso dal primo gennaio 2023 è prevista la fine del regime di maggior tutela: i consumatori si dovranno dunque preparare a conoscere bene il sistema in modo da fare le proprie scelte in autonomia. Quanto accaduto in queste settimane dimostra che i consumatori andranno informati sempre di più e meglio in modo che possano fare scelte consapevoli ed efficaci.
Come contenere gli aumenti
Nel medio-lungo termine, la soluzione più adeguata è quella di renderci indipendenti dai combustibili fossili accelerando lo sviluppo delle rinnovabili, limitando così i rischi legati alla loro volatilità del prezzo. Infatti, un kWh prodotto da energia rinnovabile ha un costo legato esclusivamente all’ammortamento dell’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto, più la sua manutenzione; valori facilmente prevedibili e che non subiscono variazioni nel tempo. Questo perché risorse come il sole ed il vento sono disponibili in natura e quindi il costo marginale di questi impianti è pari a zero. Quindi occorre diminuire il ricorso ad energie prodotte con uso massiccio di gas e aumentare l’uso di energie rinnovabili come fotovoltaico ed eolico.
Perché il futuro è delle rinnovabili
Perché sono più efficaci, meno costose, non inquinano e tutelano l’ambiente. Le energie rinnovabili più diffuse sono energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Gli esperti spiegano che bisognerà andare in parallelo su tutte e quattro, considerando però bene le peculiarità del territorio, in modo da tenere bene in conto le realtà locali dal punto di vista sociale, ambientale e paesaggistico, così come la disponibilità di risorsa naturale: sole, vento, acqua o calore della terra. Il processo di elettrificazione del paese, tuttavia, non si ferma qui. È continua, infatti, la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche in grado di migliorare la stabilità della rete e aumentare la produzione di energia.
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