Il Mef, azionista di maggioranza, vota contro la richiesta e così garantisce continuità operativa all’attuale Consiglio di Amministrazione
di Ennio Bassi
Alla fine Alessandro Profumo ce l’ha fatta: la richiesta di azione di responsabilità contro l’amministratore delegato di Leonardo promossa da Bluebell Partners, un azionista di minoranza con 25 azioni (0,000004% del capitale sociale) che di fatto svolge un ruolo di “attivista”, è stata respinta dal 99,3% del capitale votante.
A favore lo 0,49%, quindi Bluebell Partners più, sembrerebbe, alcuni dei fondi americani che nei giorni scorsi si erano già espressi a favore di tale richiesta. Il rappresentante del Mef, a quanto riferiscono ad AdnKronos fonti interne del consiglio, ha specificato che gli investitori istituzionali non hanno dato istruzioni di voto perché non hanno ritenuto la proposta meritoria d’attenzione, seppur più volte sollecitati. Una presa di posizione netta a favore di Profumo che, di fatto, mette gli investitori istituzionali da una parte e il mercato dall’altra.
Il Mef – raccontano – ha così votato contro la richiesta riservandosi come da prassi di valutare l’evoluzione in futuro del procedimento in corso. In questo modo il Mef garantisce la continuità operativa di Leonardo fino a fine mandato dell’attuale consiglio in un momento così delicato della società a seguito della recente acquisizione di Hensoldt che posiziona Leonardo come leader nell’elettronica della difesa.
Superato questo scoglio dell’assemblea, ora il fronte torna il mercato, dove Leonardo, negli ultimi anni ha perso molti colpi e molte quote, come del resto comprova le perdite subite dal titolo. E il fronte torna soprattutto sulla gestione ordinaria, contrassegnata da uno stato di difficoltà che, certamente non è ottimale. Vedremo come nei prossimi mesi questa azienda cosi strategica per il paese saprà reagire alle difficoltà presenti e rilanciare il suo ruolo internazionale di protagonista del comparto della difesa.
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