Corinna Pindaro
Il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale è predisposto da Renato Brunetta e sarà siglato ,a palazzo Chigi, da Mario Draghi insieme ai leader di Cgil, Cisl e Uil. Si tratta di un tassello fondamentale per la ristrutturazione della Pubblica Amministrazione, necessaria per il Recovery Plan.
Governo e sindacati sono, quindi, concordi nel ridefinire un intero blocco del lavoro pubblico anche a fronte delle nuove esigenze di digitalizzazione della PA e lo smart working per i dipendenti pubblici. Il Patto prevede, inoltre, assunzioni a tempo per il Recovery, sblocco dei concorsi, stop al blocco del turnover, 700 milioni per i livelli professionali.
Il Patto si inserisce nell’intera politica di recupero messa in atto da Draghi, una politica improntata alla coesione sociale. Nelle intenzioni del Premier tutti devono contribuire alla rinascita economica iltaliana. Per quanto riguarda il lavoro privato e autonomo saranno predisposti ammortizzatori sociali e politiche occupazionali attive, per quanto riguarda il lavoro pubblico si tratta di uno stravolgimento delle funzioni nell’ottica di una miglior funzionalità ed efficienza della PA, anche attraverso l’inserimento di nuovi giovani nell’apparato amministrativo.
In particolare l’innovazione della PA avverrà attraverso l’assunzione a tempo determinato di tecnici e professionisti, assunti attingendo agli albi professionali e senza concorso.Ingegneri, geologi e altre figure professionali saranno indispensabili per la buona riuscita dei progetti che entreranno nel Recovery plan. Ma nel Piano, predisposto da Brunetta, c’è anche lo sblocco dei concorsi e delle procedure già avviate.
Nella previsione governativa ci sono, poi, 700 milioni da destinare ai livelli professionali. Risorse extra che servirebbero a colmare quanto dovuto in relazione agli avanzamenti professionali per i dipendenti pubblici. Non da ultimo, lo smart working è inserito come un punto focale del nuovo lavoro della PA, veloce e digitalizzato.
Il Patto, dunque, sarà un importante presupposto per costruire una solida collaborazione tra il Governo Draghi e i sindacati. Rapporto che, con le precedenti amministrazioni è stato altalenante e ha dato luogo a numerosi scontri. Si ricordi, peraltro, che il 31 Marzo sul Governo incombe la decisione sul blocco dei licenziamenti.
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