di Laura Gigliotti
Bilancio super positivo per l’edizione 2020 di AltaRoma. Lo dicono i numeri (sempre tutto esaurito), lo dice la critica, lo dicono gli operatori di settore. Tutti raggiunti gli obiettivi programmatici della fashion week capitolina: dalla promozione della moda e del design innovativo, alla tutela dei valori artigianali e alla valorizzazione delle eccellenze del Made in Italy.
La prima a sottolineare come questa formula funzioni è la stessa Presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi: “Lo spirito che sta animando queste ultime edizioni è senza dubbio quello di aprire definitivamente le porte ai marchi e ai designer emergenti e indipendenti. La crescita dei brand che hanno utilizzato la nostra runway è la dimostrazione che questa è la strada giusta”. Silvia Venturini Fendi, sottolineando la bontà del progetto, ha quindi ricordato come “buyer e addetti ai lavori partecipano con curiosità, perché di fatto riconoscono alla manifestazione la grande capacità di aiutare i nuovi talenti ad emergere, a mostrare i loro prodotti e le loro collezioni uniche. Insomma – ha concluso – la ricerca e l’innovazione partono da Roma”.
Sulla stessa lunghezza d‘onde anche Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero degli affari esteri con delega alla cooperazione internazionale: “Quella di AltaRoma – ha detto – è una sfida strategica che va nella direzione giusta e nella quale il Governo ha investito e continuerà a farlo. Roma è Roma – ha poi aggiunto, riferendosi alla storia e al prestigio che la capitale ha nel mondo dell’arte, della cultura e della moda stessa – con questa manifestazione, che la vede protagonista come talentscout, si è ritagliata un ruolo anche a livello internazionale”.
Proprio alla vigilia della fashionweek per altro AltaRoma, società consortile che opera con il sostegno della Camera di Commercio, della Regione Lazio e il contributo del Ministero degli Affari Esteri e dell’Ice (Istituto per il commercio con l’estero), ha rinnovato le proprie cariche sociali, confermando alla Presidenza Silvia Venturini Fendi e alla direzione generale, Adriano Franchi. Un tandem vincente che ha saputo dare forza e prospettiva al progetto. Ed è proprio la Presidente che nel suo intervento ha voluto anche ricordare la concretezza di questo progetto a sostegno dei talenti emergenti. Una kermesse che in quattro giorni ha ospitato 21 sfilate e organizzato 51 eventi, installazioni, talk ed esposizioni coinvolgendo 154 giovani aziende indipendenti che hanno avuto modo di mostrare le loro collezioni. “Siamo l’anello di congiunzione – ha detto Silvia Venturini Fendi – con le altre capitali della moda italiana, il trampolino di lancio. Verso questi obiettivi sono rivolti gli investimenti delle istituzioni pubbliche che ci sostengono”.
Molto apprezzata è stata anche la presenza di 56 designer nella quinta edizione di Showcase. Quattro brand, Gentile, Catone, Asciari, Chiara Perrot e Sartoria 74 hanno sfilato in “Rome is my runway”. La novità di questa edizione 2020 di AltaRoma è stata anche la partnership con Lazio Innova, la società che fa capo alla Regione Lazio che darà supporto ad alcune delle aziende del territorio in schedule. Nella parte riservata al contest “Who is on next?” hanno sfilato tra gli altri le nuove collezioni di Federico Cina, Jing Yu e Hibourama. Molto apprezzato poi il debutto di Ginevra Odescalchi, talentuosissima creativa romana, con un’esposizione dei suoi abiti al Museo Andersen. Ritorna con le sue installazioni anche A. I. (Artisanal intelligence) che, come ha spiegato la storica dell’arte e curatrice Clara Tosi Pamphili, in questa edizione, coerentemente con il “mood” di tutta la fashionweek, ha puntato sulle tematiche ambientali e sulla sostenibilità, spiegando come il genio italico artigianale negli ultimi anni ha sempre di più prestato attenzione alla lavorazione dei materiali in chiave ecologia.
Positivo anche il giudizio dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli. “Anche in questa occasione la Regione Lazio è al fianco di Altaroma – ha detto Orneli – quest’anno lo facciamo tramite Lazio Innova che da un contributo a Showcase Roma, il progetto di scouting di giovani designer di moda, arrivato alla sua quinta edizione. Mettiamo a disposizione di 24 dei 56 designer che partecipano allo Showcase un percorso di supporto all’imprenditorialità per aiutarli a sviluppare il proprio modello di business. Un’attività che durerà due mesi e si svolgerà presso lo Spazio Attivo Roma Casilina di Lazio Innova. Alla fine ai tre migliori progetti di impresa verrà assegnato un premio di 3.000 euro ciascuno. Con questa iniziativa vogliamo aiutare i migliori talenti tra i giovani designer del Lazio a fare strada – ha concluso l’assessore – e per fare questo la creatività non basta, servono anche conoscenze imprenditoriali e capacità di affrontare i mercati. E fornirle a chi ne ha bisogno è uno dei nostri compiti istituzionali”.
Chiudiamo con le parole del Presidente della Camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti: “La moda è uno degli elementi costitutivi dell’economia romana. In passato ha avuto momenti straordinari, ma anche oggi continua a mantenere un numero di imprese rilevanti che lavorano, direttamente o indirettamente nel settore producendo elementi di qualità. A Roma – ha concluso Tagliavanti – sul territorio ci sono circa 20mila aziende, di cui 16.044 tra il commercio e la distribuzione. Un’attività importante per l’inconfondibile eccellenza qualitativa dei prodotti realizzati da imprese di piccole dimensioni che rappresentano la ricchezza e l’unicità dei nostri territori. Veri e propri capisaldi del Made in Italy e ambasciatori del brand Roma”.
Tagliavanti ha elogiato il lavoro svolto, in tutti questi anni da Altaroma, di cui la Camera di commercio è partner istituzionale. “Dobbiamo reinterpretare un’attività antica, nel modo moderno oggi ci sono due grandi filoni. Il green che sta rivoluzionando l’intero modo di vivere, pensare, immaginare e produrre e dall’altra parte l’innovazione. Sembrano due campi separati, ma non è così – ha detto ancora Tagliavanti- green e innovazione stanno rialimentando e rinnovando il settore della moda, non solo chi crea, chi produce ma anche chi sceglie i prodotti. I consumatori sono diventati molto più sensibili a temi legati all’ecologia e all’ecosostenibilità”.
E riguardo al ruolo di scouting tra le nuove generazioni che Altaroma si è ritagliata all’interno del panorama della moda italiana e internazionale il Presidente della Camera di Commercio ha concluso: “il polo della moda italiano è fatto di tre gambe. Milano più legata alla finanza e all’industria, Firenze più legata all’uomo e Roma, paradossalmente, alla grande tradizione italiana, ma anche ai giovani del futuro. Ogni città ha le sue caratteristiche ma insieme compongono, tutte, il polo italiano che è forte nel mondo. Forse – prosegue – il problema di Roma è che ha un passato talmente grande e glorioso che spesso ci rende lenti verso il futuro. Ma questo non significa non scommettere sulle nuove generazioni. Ed è quello che stiamo facendo con Altaroma“.